sabato 2 novembre 2013

Commemorazione dei defunti

anime del purgatorioLa morte talvolta colma gli esseri umani di paura, sempre di sgomento, perciò è naturale che l’uomo, a qualsiasi cultura appartenga, crei dei rituali in relazione a questo evento, molti dei quali sono espressione di fede nell’esistenza di una vita ultraterrena e nella necessità che l’individuo intraprenda un processo di purificazione per potervi accedere (oltre al fatto che questo processo sia favorito da quelli che rimangono sulla terra).
Nella tradizione giudeo-cristiana, le orazioni per i defunti sono perorate particolarmente in 2 Mac 12, 44-45:
«Perché se [Giuda Maccabeo] non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero resuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato».
È stato dimostrato che sin dal primo periodo del cristianesimo, per esempio nelle iscrizioni delle catacombe romane, si pregava per i cristiani defunti individualmente; ad ogni modo trascorse del tempo prima che la Chiesa riservasse un giorno alla commemorazione e al culto di tutti i fedeli defunti1defunti, per aiutarli nel loro viaggio da quello che più tardi verrà chiamato purgatio, alla presenza di Dio. Questa riluttanza da parte della Chiesa può essere stata causata dal fatto che le credenze e i rituali superstiziosi precristiani in relazione alla morte sopravvissero saldamente fino all’era cristiana.
Il primo caso di commemorazione dei defunti risale al periodo di S. Isidoro di Siviglia (t 636; 6 ott.) e forse era limitato alla Spagna; la data della celebrazione era il lunedì dopo la Pentecoste. Nella prima metà del IX secolo i monasteri avevano l’abitudine di commemorare formalmente i propri monaci e i benefattori defunti; non sembra esserci stato un giorno prestabilito per la commemorazione, ma nell’800 due monasteri, quello di San Gallo e quello di Reichenau, si accordarono ufficialmente per commemorare i defunti di entrambi i monasteri il 14 novembre di ogni anno. Circa nello stesso periodo Amalario, scrivendo il suo De ordine antiphonarii creò un legame definitivo tra la festa di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti:
«Ho inserito l’Ufficio dei morti dopo quello dei santi, poiché molti trapassano da questo mondo senza essere subito ammessi in compagnia dei beati».
defunti3Quest’opera deve essere stata nota anche a S. Odilone, abate di Cluny (t 1049; 1 gen.) quando ordinò alla sua congregazione di osservare il 2 novembre come giorno di preghiera per i defunti:
«Visto che la Chiesa celebrava già la festività di Tutti i Santi, sembra auspicabile che anche a Cluny si commemori con gioia e affetto la memoria dei fedeli dipartiti che hanno vissuto dall’inizio fino alla fine del mondo».
Grazie all’influenza di Cluny, quest’usanza si diffuse rapidamente, tuttavia non vi è traccia di un decreto papale che lo estendesse alla Chiesa universale, e trascorsero due o tre secoli prima che la Commemoratio animarum fosse comunemente inserita nei calendari e martirologi al 2 novembre. La festa della Commemorazione dei defunti è menzionata definitivamente in un martirologio compilato a Besangon a metà dell’XI secolo, ma in Inghilterra, dove nel 1075 Lanfranco, nelle sue Monastic Constitutions, spinse i suoi monaci a celebrare una Messa solenne per i defunti il 2 novembre, esistono quattro o cinque calendari di Canterbury del XII e XIII secolo che non citano affatto questa commemorazione.
Sembra che l’usanza di celebrare tre messe nel giorno dei morti sia nata nel priorato domenicano di Valencia, in risposta alla richiesta dei fedeli di celebrare defuntimesse speciali, all’inizio del XV secolo; papa Benedetto XIV la istituì in tutta la Spagna nel 1748, e nel 1915 Benedetto XV estese tale privilegio alla Chiesa occidentale intera, per tutti i defunti della guerra.
In Inghilterra vi sono almeno quattro edifici dedicati a questa commemorazione: i più famosi sono l’All Souls College, a Oxford, fondato dall’arcivescovo Enrico Chichele nel 1437, e l’All Souls Church, a Langham Place, Londra, costruita da John Nash tra il 1822 e il 1824. Alcune delle credenze più popolari relative alla festa dei defunti (per esempio, che le anime dei morti sarebbero tornate in questo giorno in veste di fantasmi o streghe a tormentare quelli da cui avevano ricevuto un torto mentre erano in vitasono ora più comunemente associate alla festa di Halloween (31 ott.).
Fonte: il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

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