venerdì 27 settembre 2013

Apparizione a San Girolamo

Treviso (Veneto – Italia) 27 settembre 1511
apparizionedellavergineasangirolamoIl 27 settembre 1511 la Vergine apparve a san Girolamo Emiliani, fondatore a Somasca del sodalizio “De’ Servi dei poveri”, ovvero della Congregazione dei chierici Somaschi. Il Santo, capitano dell’esercito veneto, combattendo contro i francesi ed i loro alleati della lega di Cambrai, fu fatto prigioniero e rinchiuso nella fortezza di Castelnuovo.
San Girolamo Emiliani, o Miani (1481-1537), veneziano di nobile famiglia, esercitò la carriera militare in un momento in cui la sua città si opponeva alle truppe di Massimiliano I, combattendo contro i francesi ed i loro alleati della lega di Cambrai, fu fatto prigioniero e rinchiuso nella fortezza di CastelnuovoQui, convertitosi, ricorse all’aiuto di Maria, promettendole che, se fosse stato liberato, si sarebbe recato in pellegrinaggio al santuario di Santa Maria Maggiore in Treviso. Mentre stava pregando, la Madonna gli apparve, sciogliendolo dai ceppi e dalle catene e liberandolo dalla grossa palla di marmo che gli avevano appeso al collo. Maria lo accompagnò fuori dal carcere e scomparve.

VIDEO-STORIA

sangirolamo 2009Ottenuta così la liberazione, rispettò il voto, recandosi a Treviso a depositare ai piedi dell’immagine mariana i ceppi della sua prigionia. Liberatosi dai beni materiali che come nobile veneziano possedeva, cominciò a soccorrere poveri, malati e soprattutto bambini orfani che a causa della carestia e delle pestilenze, vagavano per città e paesi in cerca d’elemosina.
Fu ordinato sacerdote nel 1518, divenne catechista emerito e consacrò la sua vita agli orfani. Dopo anni di ascesi interiore e di fatiche fisiche, morì di peste, contratta nella cura degli appestati, l’8 febbraio 1537 a Somasca, un piccolo paese della terra di Bergamo, con gli occhi e le mani rivolti al cielo e invocando i nomi di Gesù e di Maria..
I compagni, sacerdoti e laici, che l’avevano seguito in vita, continuarono le opere intraprese con lo spirito e lo stile trasmesso dalla testimonianza di S.Girolamo.
Dalle «Lettere ai suoi confratelli» di san Girolamo Emiliani
Dobbiamo confidare soltanto nel Signore
Carissimi fratelli in Cristo e figli dell’Ordine dei Servi dei poveri.Girolamo 1
Il vostro povero padre vi saluta e vi esorta a perseverare nell’amore di Cristo e nella fedele osservanza della legge cristiana, come vi ho mostrato con le parole e con le opere quando ero in mezzo a voi, in modo che il Signore sia glorificato in voi per mezzo mio.
Il nostro fine è Dio, fonte di tutti i beni, e dobbiamo confidare soltanto in lui e non in altri, come diciamo nella nostra preghiera. E il nostro misericordioso Signore, volendo accrescere la vostra fede (senza la quale, come dice l’evangelista, Cristo non poté operare molti miracoli) ed esaudire la vostra preghiera, ha stabilito di servirsi di voi poveri, maltrattati, afflitti, stremati di forze, disprezzati da tutti e privati della stessa mia presenza corporale, ma non dello spirito del vostro povero e amatissimo e dolce padre.
Perché vi abbia trattato così, egli solo lo sa; tuttavia possiamo individuare tre cause. Anzitutto il Signore nostro benedetto vi avverte che vuole accogliervi tra i suoi figli diletti, purché perseveriate nelle sue vie: così infatti si è comportato con i suoi amici e li ha resi santi.
Guercino_-_St_Jerome_in_the_Wilderness_-_WGA10950La seconda causa è questa, che desidera vivamente che voi sempre più confidiate in lui e non in altri, perché, come ho detto, Dio non compie le sue opere in coloro che rifiutano di porre soltanto in lui tutta la loro fede e speranza, ma ha sempre infuso la pienezza della carità in coloro che erano dotati di grande fede e speranza, e in essi ha compiuto grandi cose. Perciò se sarete ricchi di fede e di speranza, egli stesso, che esalta gli umili, farà in voi grandi cose. Dunque, portando via da voi me e qualunque altro a voi gradito, vi imporrà di scegliere fra queste due cose: o allontanarvi dalla fede e ritornare alle cose del mondo, o rimanere saldi nella fede e così essere approvati da lui.
Ed ecco la terza causa: Dio vi vuole provare come l’oro nel crogiolo. Infatti le scorie dell’oro sono distrutte dal fuoco, ma l’oro buono rimane aumenta di valore. Allo stesso modo Dio si comporta con il servo buono che spera e rimane fermo in lui nelle tribolazioni. Dio lo solleva e di quelle cose che per suo amore ha abbandonato, gli darà il centuplo in questo mondo e la vita eterna nel futuro.
In questo modo egli si è comportato con tutti i santi. Così fece con il popolo d’Israele dopo quanto aveva sofferto in Egitto: non solo infatti lo trasse fuori di là con tanti prodigi e lo nutrì con la manna nel deserto, ma gli concesse anche la terra promessa.
Se pertanto anche voi sarete costanti nella fede contro le tentazioni, il Signore vi concederà pace e riposo a tempo debito in questo mondo, e per sempre nell’altro.
Fonti: “Apparizioni mariane” di Marino Gamba. Ed. Segno  http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20quero.htm

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