LETTURE DI MARTEDÌ
24 giugno 2014
NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA
Giovanni
sarà grande davanti al Signore, sarà pieno di Spirito Santo fin dal
seno di sua madre, e per la sua nascita molti gioiranno.
PREGHIERA DEL MATTINO
Dio onnipotente, concedi alla Tua famiglia di camminare sulla via della salvezza sotto la guida di San Giovanni il precursore, per andare con serena fiducia incontro al Messia da lui predetto, Gesù Cristo nostro Signore. AmenPRIMA LETTURA
Is 49, 1-6 - Dal libro del profeta Isaia
Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi
ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio
nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra
della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua
faretra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò
la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano
ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora
ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno
materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele poiché
ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza e ha detto:
«È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di
Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra».
C: Parola di Dio.A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal. 138RIT: Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. RIT
Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda. RIT
Meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra. RIT
SECONDA LETTURA
At 13, 22-26 - Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”. Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”. Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».
C: Parola di Dio.«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”. Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”. Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».
A: Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
Alleluia.
VANGELO
Lc 1, 57-66. 80 - Dal Vangelo secondo LucaPer Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si
rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Dal grembo di mia madre tu mi hai chiamato.
La Chiesa con celebrazione della Natività di Giovanni il Battista vuole indicare lo stretto nesso che intercorre fra il Salvatore e il suo Precursore. Nel primo incontro con Gesù, ancora nel grembo della madre sua, Giovanni, anch’egli ancora nel grembo di Elisabetta, esulta di gioia. A lui è affidato il compito di preparare gli animi all’incontro con il Salvatore, preparare la sposa da presentare allo sposo, disporre l’animo dei discepoli a seguire il Maestro che deve crescere mentre egli deve diminuire. La su testimonianza è decisa irrevocabile. “Io non sono il Cristo… ma in mezzo a voi c’è una che voi non conoscete”. Verrà il momento in cui lui stesso lo indicherà ai suoi discepoli: “Ecco l’Agnello di Dio…”. La liturgia della parola ci presenta anche la vocazione del Profeta Isaia che ha i suoi caratteri di somiglianza con quella di Giovanni, chiamato alla sua missione fin dal seno materno. Negli Atti degli apostoli, tracciando la storia del popolo eletto, Paolo si sofferma sugli ultimi tempi, quando Giovanni stesso, predicando il ritorno a Dio mediante la penitenza, rende testimonianza al Messia, indicandolo già nella sua missione e riconoscendo la sua indegnità. Il brano del vangelo di Luca ci fa assistere con senso di stupore a questa nascita miracolosa, al commento meravigliato della gente della Giudea montagnosa, e alla sorpresa quando si tratta di dare il nome al fanciullo, nel momento della circoncisione, ottavo giorno dalla nascita. Elisabetta dice apertamente: Giovanni è il suo nome. Si pensa che si tratti di demenza… Vogliono sentire il parere del padre Zaccaria, ancora nella sua mutevolezza. Egli scrive su una tavoletta: Il suo nome è Giovanni – dono di Dio. Allora si verifica qualche cosa di straordinario. Zaccarìa riprende la parola e canta il suo canto di lode, lui che era muto ora canta: “Benedetto il Signore, Dio di Israele…”. Giustamente, la gente dinanzi a queste manifestazioni della potenza dell’Altissimo, si chiede: Chi sarà mai questo bambino? Oggi, possiamo rispondere: sarà la Voce che invita a penitenza, sarà il martire che paga con la a vita la fedeltà alla missione affidatagli. La sua nascita, che precede di poco quella del Salvatore, è salutata con sentimenti di gioia da tutta la Chiesa. La sua grandezza è proclamata dal Signore. “Io vi dico: Tra i nati di donna non ce n’è uno più grande di Giovanni!”. Ogni illuminato dalla grazia del battesimo dovrebbe sentire come propria la missione di preparare la via del Signore nella sua anima e in quella di quanti incontrerà nella vita. Giovanni ci indica la via: Fedeltà ai doni di Dio e profonda umiltà. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
La Chiesa con celebrazione della Natività di Giovanni il Battista vuole indicare lo stretto nesso che intercorre fra il Salvatore e il suo Precursore. Nel primo incontro con Gesù, ancora nel grembo della madre sua, Giovanni, anch’egli ancora nel grembo di Elisabetta, esulta di gioia. A lui è affidato il compito di preparare gli animi all’incontro con il Salvatore, preparare la sposa da presentare allo sposo, disporre l’animo dei discepoli a seguire il Maestro che deve crescere mentre egli deve diminuire. La su testimonianza è decisa irrevocabile. “Io non sono il Cristo… ma in mezzo a voi c’è una che voi non conoscete”. Verrà il momento in cui lui stesso lo indicherà ai suoi discepoli: “Ecco l’Agnello di Dio…”. La liturgia della parola ci presenta anche la vocazione del Profeta Isaia che ha i suoi caratteri di somiglianza con quella di Giovanni, chiamato alla sua missione fin dal seno materno. Negli Atti degli apostoli, tracciando la storia del popolo eletto, Paolo si sofferma sugli ultimi tempi, quando Giovanni stesso, predicando il ritorno a Dio mediante la penitenza, rende testimonianza al Messia, indicandolo già nella sua missione e riconoscendo la sua indegnità. Il brano del vangelo di Luca ci fa assistere con senso di stupore a questa nascita miracolosa, al commento meravigliato della gente della Giudea montagnosa, e alla sorpresa quando si tratta di dare il nome al fanciullo, nel momento della circoncisione, ottavo giorno dalla nascita. Elisabetta dice apertamente: Giovanni è il suo nome. Si pensa che si tratti di demenza… Vogliono sentire il parere del padre Zaccaria, ancora nella sua mutevolezza. Egli scrive su una tavoletta: Il suo nome è Giovanni – dono di Dio. Allora si verifica qualche cosa di straordinario. Zaccarìa riprende la parola e canta il suo canto di lode, lui che era muto ora canta: “Benedetto il Signore, Dio di Israele…”. Giustamente, la gente dinanzi a queste manifestazioni della potenza dell’Altissimo, si chiede: Chi sarà mai questo bambino? Oggi, possiamo rispondere: sarà la Voce che invita a penitenza, sarà il martire che paga con la a vita la fedeltà alla missione affidatagli. La sua nascita, che precede di poco quella del Salvatore, è salutata con sentimenti di gioia da tutta la Chiesa. La sua grandezza è proclamata dal Signore. “Io vi dico: Tra i nati di donna non ce n’è uno più grande di Giovanni!”. Ogni illuminato dalla grazia del battesimo dovrebbe sentire come propria la missione di preparare la via del Signore nella sua anima e in quella di quanti incontrerà nella vita. Giovanni ci indica la via: Fedeltà ai doni di Dio e profonda umiltà. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
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