24 giugno
Agostino d’Ippona (28 ago.) nel sermone su Giovanni Battista fa notare che di solito la Chiesa celebra la festa dei santi nel giorno anniversario della loro morte, l’ingresso nella vita eterna; aggiunge che Giovanni Battista fa eccezione perché nasce al mondo innocente, e la tradizione celebra la sua festa nel giorno che ricorda la sua nascita, piuttosto che in quello della sua morte: «Questa data della natività ci è stata tramandata, è questo il giorno in cui si deve celebrare la festa. Lo abbiamo ricevuto dalla tradizione dei nostri progenitori, e lo trasmettiamo ai nostri discendenti, sia celebrato con ogni devozione». Già abbiamo dato un racconto della sua vita alla voce del 29 agosto dove si commemora il suo martirio; la celebrazione della sua nascita si rifà primariamente agli eventi narrati nel primo capitolo del Vangelo di S. Luca. Fino a Lc 3, 21-22 la narrazione mette in parallelo la natività del Battista e quella di Gesù.Il precursore del Messia è celebrato eccezionalmente il
giorno della sua nascita al mondo e non al cielo, poiché venuto al mondo innocente, la sua data sembra esserci stata tramandata e S. Agostino la trova la più appropriata, sostenendo che dopo la nascita di Giovanni i giorni si accorciano, mentre dopo la natività di Nostro Signore si allungano.
Zaccaria era sacerdote secondo la legge mosaica e sua moglie Elisabetta discendeva dalla casa di Aronne: «erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore» (Le 1,6), ma nonostante il loro grande desiderio di avere un figlio e le loro costanti preghiere per questo, erano senza eredi ed avevano perso quasi ogni speranza di veder realizzato questo obiettivo.Un giorno mentre Zaccaria stava svolgendo il suo servizio sacerdotale, bruciando incenso nel tempio mentre il popolo pregava fuori, gli apparve l’Arcangelo Gabriele ritto alla destra dell’altare dell’incenso. La prima reazione del sacerdote fu di timore e ansia, ma l’angelo lo rassicurò e gli disse che Elisabetta gli avrebbe partorito un figlio che avrebbero chiamato Giovanni. Del fanciullo predisse che «sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e
ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio» (Le 1, 15-16).
Zaccaria fece presente che era vecchio ed Elisabetta «è avanzata negli
anni», ma l’angelo lo rimproverò e gli disse che sarebbe rimasto muto fino alla nascita del bambino.
Quando uscì dal tempio, il popolo in attesa capì che aveva avuto una
visione poiché era rimasto all’interno a lungo, ed egli non poteva
raccontare loro l’accaduto perché muto e ridotto a comunicare solo con
cenni.
Qualche tempo dopo Elisabetta concepì, ma tenne la cosa nascosta per cinque mesi. Nel sesto mese della sua gravidanza ricevette la visita della cugina Maria. Quando udì il saluto di Maria il fanciullo si animò e «sussultò nel grembo»
ed Elisabetta comprese che Maria stava per divenire la Madre di Dio (la
festa della Visitazione di Maria, che è una delle feste della Beata
Vergine Maria, è stata celebrata in diverse parti della Chiesa in date
diverse. Se essa avvenne all’inizio del sesto mese da quando Elisabetta
era incinta e Giovanni Battista nacque intorno al 24 giugno,
allora dovrebbe datarsi nella prima o seconda settimana di aprile, ma è
stata fissata al 31 maggio, perché non cada durante il tempo pasquale e
le sia assicurata una importanza adeguata). Quando nacque il fanciullo
tutti i parenti e i vicini accorsero per condividere la gioia di un
evento “miracoloso”. Zaccaria continuava a essere muto, quandoall’ottavo giorno sorse una disputa su come chiamare il neonato: i parenti volevano chiamarlo come il padre ma Elisabetta insisteva che il nome era Giovanni; Zaccaria chiese una tavoletta e scrisse «Giovanni è il suo nome», e da quell’istante ricominciò a parlare.I vicini furono meravigliati e raccontarono ad altri l’accaduto e in tutta la montagna della Giudea il popolo venne a conoscenza di questi fatti e si chiedeva: «Che sarà mai questo bambino?». Da questo intreccio tra un’alta esperienza spirituale e semplici particolari domestici facciamo conoscenza con il precursore del Messia; non sappiamo più nulla della sua vita fino all’inizio della sua missione pubblica, che cominciò nel deserto dove predicava la penitenza in preparazione alla venuta del Messia e battezzava nel fiume Giordano. La festa della natività del Battista è una delle più antiche nella Chiesa. La data è fissata da S. Agostino nel suo sermone di commento alla festa; riferendo le parole di Giovanni «Egli deve crescere ed io diminuire » (Gv 2, 30), Agostino trova la data appropriata perché, sostiene, dopo la nascita di Giovanni Battista i giorni si accorciano, mentre dopo la natività di Nostro Signore si allungano.
Naturalmente Giovanni Battista è stato un soggetto largamente ripreso nelle arti figurative, venendo tradizionalmente rappresentato come una figura irsuta, tipica di un eremita del deserto. E’ il patrono di Firenze, città che gli dedica numerose opere; inoltre è patrono dell’Ordine ospedaliero dei Cavalieri di San Giovanni. Spesso è ritratto nei fonti battesimali o nei battisteri.
È INVOCATO: - contro l’emicrania – come protettore di albergatori, cardatori, coltellinai, conciatori, lavoranti e commercianti di pelli, cantanti, musicisti e fabbricanti di strumenti musicali, carcerati, condannati a morte
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler
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