giovedì 27 novembre 2014

FESTA DELLA B.V.M. DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

27 novembre
La Medaglia Miracolosa è la medaglia della Madonna per eccellenza, perché è l’unica da lei ideata e voluta, comparendo nel 1830 a santa Caterina Labourè (1806-1876) a Parigi, in Rue du Bac. La stessa Caterina, Figlia della Carità di san Vincenzo de’ Paoli, così descrive le apparizioni:
Venuta la festa di san Vincenzo (19 luglio 1830, spostata al 27 settembre da papa Paolo VI ) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un’istruzione sulla devozione dovuta ai santi e specialmente sulla devozione alla Madonna.

OMELIA Rev.Mo  Don Leonardo Maria Pompei

Parrocchia San Michele Arcangelo 27 novembre 2012 
FESTA DELLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
VIDEO REALIZZATO DA: Pianetainpreghiera 
Questo mi accese sì gran desiderio di vedere la santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di san Vincenzo, ne tagliai una metà e l’inghiottii. Così mi addormentai col pensiero che san Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna. Alle unici e mezzo mi sento chiamare per nome.
Suor Labourè! Suor Labourè”!
Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un fanciullo vestito di bianco dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”. Mi venne subito il pensiero: Mi sentiranno! Ma quel fanciullino è pronto a rispondermi:
Stai tranquilla: Sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Vieni che ti aspetto”.

IL VIDEO

Il fanciullo mi condusse nel presbiterio accanto alla poltrona del signore direttore, dove io mi posi in ginocchio, mentre il fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il fanciullino mi avvertì dicendomi:
Ecco la Madonna, eccola!”
Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di san Giuseppe, e vidi la santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo. Era la santissima Vergine, ma tutta simile a sant’Anna, solo il volto non era lo stesso. Ero incerta se si trattasse della Madonna. Ma il fanciullino che era lì mi disse:
Ecco la Madonna!”.
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi sembrava di non riconoscere la Madonna. Quel fanciullino allora, mi parlò, non più con voce di bambino, ma d’uomo alto e robusto, e disse parole forti. Guardando la santissima Vergine, spiccai, allora un salto verso di lei ed, inginocchiandomi sui gradini dell’altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria… Fu quello il momento più dolce della mia vita. Dire tutto ciò che provai mi sarebbe impossibile. La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non debbo dire; m’insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell’altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell’altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che colà avrei ricevuto tutti i conforti a me necessari:
Figlia mia, mi disse la Madonna, Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la grazia; dì tutto quanto ti succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni, rendine conto a chi è incaricato dell’anima tua…
Quanto tempo rimasi con la Madonna, non saprei dire, tutto quello che so è che, dopo avermi parlato a lungo, se ne andò, scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Mi alzai dai gradini dell’altare, rividi il fanciullino al posto dove l’avevo lasciato, il quale mi disse:
E’ partita!
Rifacemmo lo stesso cammino, trovando sempre tutti i lumi accesi e tenendosi quel bambino sempre alla mia sinistra. Credo che quel bambino fosse il mio angelo custode, resosi visibile per farmi vedere la Madonna; io, infatti, l’avevo molto pregato di ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco portava con sé una luce miracolosa, ossia era sfolgorante di luce, e dimostrava un’età dai quattro ai cinque anni. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno.
Il 27 novembre 1830, il sabato precedente alla prima domenica d’Avvento, alle cinque e mezzo di sera, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo verso quel lato, vidi la santissima Vergine all’altezza del quadro di san Giuseppe. La sua statura era media e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla.

LA PREGHIERA

Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, “à la vierge” (alla vergine), cioè accollata e con le maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che un a metà (più tardi la santa confesserà di aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente color verdastro chiazzato di giallo).
Le sue mani elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l’Universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a nostro Signore. Tutto ad un tratto, le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri: questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse gettavano raggi più grandi e le più piccole raggi meno grandi, sicchè tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi… mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole:
Questo globo che vedi rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona…”.
Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti!… e la Vergine Santissima aggiunse:
Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”, facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la SS Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che la pregano; quante grazie Ella accorda alle persone che gliele cercano e quale gioia Ella prova nel concederle. In quel momento, io ero e non ero… non so… io godevo. Ed ecco formarsi intorno alla SS Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole scritte a lettere d’oro:
Oh Maria , concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te”.
Allora si fece sentire una voce che mi disse:
Fai, coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia “.
All’istante mi parve che il quadro si voltasse ed io vidi il rovescio della medaglia. Vi era la lettera “M” iniziale del nome di Maria sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera “I” (iniziale del nome Jesus, Gesù). Più sotto vi erano 2 cuori, uno circondato da spine (quello di Gesù), l’altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici stelle, infine, circondavano il tutto. Poi tutto disparve, qualcosa che si spegne ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione.

LA MILIZIA DELL’IMMACOLATA E LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Nel solco della tradizione francescana, il “Mistero dell’Immacolata Concezione” di Maria diviene per p. Kolbe un ideale di vita e di apostolato. Turbato dalle intemperanze di quei tempi contro la Chiesa e il Papa, fonda a Roma il 16 ottobre 1917 la Milizia dell’Immacolata, movimento francescano mariano missionario, aperto a tutti i cristiani. “San Francesco, scrive p. Kolbe, è il modello del missionario e il suo esempio spinge all’apostolato diretto alla salvezza e alla santificazione delle anime” (cfr. SK 299).
L’essenza della Milizia dell’Immacolata è consacrarsi illimitatamente all’Immacolata.
Il suo scopo: far entrare l’Immacolata nei cuori di tutti gli uomini, affinchè ella li trascini alla conoscenza di Gesù e li infiammi di amore per il suo sacratissimo Cuore (cfr. SK 486)
I mezzi da usare: tutti quelli leciti a propria disposizione, ma soprattutto la stampa e la Medaglia miracolosa; questa è il segno esterno della propria consacrazione e la fonte delle grazie promesse dalla Madonna (cfr. SK 56); strumento di lotta e motivo di preghiera. Farsi, perciò, interpreti attendibili del Vangelo e capaci di suscitare scelte cristiane e vocazionali con la preghiera, le penitenza, il buon esempio, la cordialità, la dolcezza, la bontà quale riflesso della bontà dell’Immacolata (cfr. SK 97).

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