mercoledì 19 novembre 2014

San Narsete I il Parto

MARTIRE (ca. 330 – ca. 373) 19 novembre
Sposò una principessa armena che morì tre anni dopo avergli dato alla luce quello S. NARSETE I IL PARTOche sarebbe diventato un santo. Nominato vescovo fu un tenace riformatore e per questo venne ingannato e avvelenato.
Narsete, katholikos degli armeni, fu il primo di diversi santi armeni con questo nome; nacque in una famiglia di principi nel 330 ca. e ricevette la sua prima educazione in casa. Più tardi, fu mandato a Cesarea, in Cappadocia, l’area collinare a nord dei Tauri, dove subì l’influsso di san Basilio; a Cesarea sposò  Sahaktucht, figlia del principe Vardan Mamikonian, dalla quale ebbe un solo figlio, Sahak (Isacco).
Alla morte della moglie, tre anni dopo il matrimonio, Narsete divenne ufficiale della corte del re armeno Tiran e fu ammesso agli ordini sacri (il cristianesimo era stato adottato nel 300 come religione ufficiale in armenia, che diventò dunque il primo stato cristiano in quella zona). Dato che gli era stato richiesto di reintegrale il katholikos, o vescovo locale della chiesa armena, il successore di Tiran, Arshak, scelse Narsete, che rifiutò; tuttavia, suo malgrado, dovette accettare nel 363, quando fu eletto regolarmente dai vescovi armeni. Una volta assunto l’incarico, svolse il suo compito con grande fervore e diventò noto come tenace riformatore (una fama S. NARSETE I IL PARTO1ereditata da suo figlio e successore, S. Isacco).
Era un momento di crescita per la chiesa armena, quando Narsete fondò nuovi monasteri, costruì ostelli per i poveri e i primi ricoveri per i lebbrosi nel 365, convocò un sinodo nazionale a Astishat, al fine di migliorare la disciplina della Chiesa; ad ogni modo, oltre ad incoraggiare il monachesimo e la costruzione di opedali, introdusse il diritto canonico sul modello greco, facendo infuriare Arshak. Quando quest’ultimo fece assassinare il nipote Gnel e sua moglie, Narsete rifiutò di recarsi a corte, perciò Arshak lo bandì e nominò un nuovo vescovo al suo posto. Poco dopo Arshak fu ucciso durante una battaglia contro i persiani; Narsete ritornò, ma solo per scoprire che il nuovo re, Pap finse di essere pentito, invitò Narsete a cenare con lui e lo avvelenò. Narsete, conosciuto anche come “Magno“, fu subito venerato come santo e il suo nome fu introdotto nel canone della liturgia armena. Fu sepolto nella chiesa del villaggio di Erzerum (Tuil), che fu luogo di pellegrinaggio fino al periodo delle invasioni arabe.
FonteIl primo grande dizionario dei santi di Alban Butler 

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