(1381-1457) 22 maggio
Era nata in una famiglia di contadini a Roccaporena (Perugia), figlia ottenuta in tarda età da genitori che la circondarono di premure. La madre molto devota, ebbe la visione di un angelo che le annunciava la tardiva gravidanza, che avrebbero ricevuto una figlia e che avrebbero dovuto chiamarla Rita; in ciò c’è una similitudine con s. Giovanni Battista, anch’egli nato da genitori anziani e con il nome suggerito da una visione.
VIDEO-STORIA
Alla sua infanzia è legato un fatto prodigioso;
dopo qualche mese, i genitori, presero a portare la neonata con loro
durante il lavoro nei campi, riponendola in un cestello di vimini poco
distante. E un giorno mentre la piccola riposava all’ombra di un albero,
mentre i genitori stavano un po’ più lontani, uno sciame di api le
circondò la testa senza pungerla, anzi alcune di esse entrarono nella
boccuccia aperta depositandovi del miele. Nel frattempo un contadino
che si era ferito con la falce ad una mano, lasciò il lavoro per
correre a Cascia per farsi medicare; passando davanti al cestello e
visto la scena, prese a cacciare via le api e qui avvenne la seconda
fase del prodigio, man mano che scuoteva le braccia per farle andare
via, la ferita si rimarginò completamente. L’uomo gridò al miracolo e con lui tutti gli abitanti di Roccaporena, che seppero del prodigio.
Benché desiderasse farsi suora i suoi anziani genitori la vollero maritare; la scelta si rivelò però infelice: il marito si dimostrò violento e ripetutamente infedele. Per diciotto anni Rita sopportò tutto. Da lui sopportò con pazienza ogni maltrattamento, senza mai lamentarsi, chiedendogli con ubbidienza perfino il permesso di andare in chiesa. Con la nascita di due gemelli e la sua perseveranza di rispondere con la dolcezza alla violenza, riuscì a trasformare con il tempo il carattere del marito e renderlo più docile; fu un cambiamento che fece gioire tutta Roccaporena, che per anni ne aveva dovuto subire le angherie.
I due figli gemelli erano profondamente influenzati dal padre: quando un giorno costui fu portato a casa morto, colpito per vendetta, essi decisero di vendicarlo, ma morirono troppo presto per portare a termine il loro proposito. Libera da legami famigliari e (secondo una tradizione) confortata dal pentimento in fin di vita del marito, potè realizzare la sua scelta originaria di farsi suora: ciò avvenne intorno al 1407 nel locale convento delle agostiniane di S. Maria Maddalena. Nonostante gli innumerevoli precedenti di vedove divenute suore, le autorità agostiniane si rifiutarono per tre volte di darle l’abito perché non era vergine, e solo nel 1413 cedettero.
Il film:
Per la tradizione, l’ingresso avvenne per un fatto miracoloso, si narra che una notte, Rita come al solito, si era recata a pregare sullo “Scoglio” (specie di sperone di montagna che s’innalza per un centinaio di metri al disopra del villaggio di Roccaporena), qui ebbe la visione dei suoi tre santi protettori, che la trasportarono a Cascia, introducendola nel monastero, si cita l’anno 1407; quando le suore la videro in orazione nel loro coro, nonostante tutte le porte chiuse, convinte dal prodigio e dal suo sorriso, l’accolsero fra loro.
Quando avvenne ciò Rita era intorno ai trent’anni e benché fosse illetterata, fu ammessa fra le monache coriste, cioè quelle suore che sapendo leggere potevano recitare l’Ufficio divino, ma evidentemente per Rita fu fatta un’eccezione, sostituendo l’ufficio divino con altre orazioni. Nella sua nuova vita eccelse sia nell’obbedienza che nella mortificazione, con una fedeltà a volte singolare, in cui la straordinaria condotta tenuta nella sua precedente condizione fu eguagliata dallo straordinario livello della sua vita religiosa. Meditò costantemente la passione di Cristo perché i peccatori si pentissero e sperimentò una piaga sulla fronte, che pareva causata da una corona di spine, durata alcuni anni senza possibilità di guarigione. Non si ha notizia di altre stimmate ma si hanno prove certe della suacura delle consorelle malate e della sua capacità di consigliare i laici in visita nel monastero. La piaga della fronte guarì quando ricevette il permesso di visitare Roma per il giubileo del 1450.
I luoghi di Santa Rita da Cascia
Rita morì di tubercolosi il 22 maggio 1457; il suo corpo incorrotto fu posto in un sarcofago artistico, tuttora esistente. A differenza di quello di altri santi, non si è incartapecorito, appare come una persona morta da poco e
non presenta sulla fronte la famosa piaga della spina, che si rimarginò
inspiegabilmente dopo la morte. Tutto ciò è documentato dalle relazioni
mediche effettuate durante il processo per la beatificazione È giunto a
noi lo scritto del vescovo del luogo che approva il suo culto e anche
un ritratto autentico. Ben presto le furono attribuiti miracoli che
portarono alla sua beatificazione nel 1626 e alla canonizzazione nel
1900. Nel 1946 fu costruita a Cascia una nuova basilica con annessi un ospedale, una scuola e un orfanotrofio. Il suo culto è oggi molto diffuso nei paesi latini, negli Stati Uniti d’America e in Irlanda. In Italia viene invocata come patrona dei “casi difficili”, particolarmente quelli che hanno attinenza con la vita matrimoniale. Nel giorno della sua festa si benedicono le rose, in memoria della sua richiesta, sul letto di morte, di rose e fichi, che furono trovati (fuori stagione) nel suo vecchio orto.
Il 22 maggio 1447 Rita si spense, mentre le campane da sole suonavano a festa, annunciando
la sua ‘nascita’ al cielo. Si narra che il giorno dei funerali, quando
ormai si era sparsa la voce dei miracoli attorno al suo corpo, comparvero
delle api nere, che si annidarono nelle mura del convento e ancora oggi
sono lì, sono api che non hanno un alveare, non fanno miele e da cinque
secoli si riproducono fra quelle mura. A Cascia si conserva del vino
che si pensa risalente ai giorni della santa. La vita di questa
santa, registrata ben dopo la morte, presenta problemi non del tutto
risolti, ma il suo culto è ancor oggi sorprendentemente vivo.
Il 27 giugno 2010 nelle vicinanze della città di Santa Cruz, in Brasile, è stata
inaugurata la statua religiosa cattolica più grande al mondo; è dedicata alla santa umbra: Santa Rita da Cascia. È alta 56 metri, 18 in più del Cristo redentore del Corcovado di Rio de Janeiro, che in precedenza deteneva il record d’altezza. La cittadina brasiliana, ora, sta organizzando anche un centro informativo sulla religiosa di Cascia. La città organizza il 22 maggio una grande festa dedicata alla santa. Ad essa partecipano circa 60.000 persone provenienti da ogni angolo del Brasile
É INVOCATA: - per i casi più disperati e difficili,
particolarmente quelli che hanno attinenza i con la vita matrimoniale –
contro il vaiolo – come protettrice dei salumieriinaugurata la statua religiosa cattolica più grande al mondo; è dedicata alla santa umbra: Santa Rita da Cascia. È alta 56 metri, 18 in più del Cristo redentore del Corcovado di Rio de Janeiro, che in precedenza deteneva il record d’altezza. La cittadina brasiliana, ora, sta organizzando anche un centro informativo sulla religiosa di Cascia. La città organizza il 22 maggio una grande festa dedicata alla santa. Ad essa partecipano circa 60.000 persone provenienti da ogni angolo del Brasile
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