domenica 24 marzo 2013

Domenica delle Palme

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Viene celebrata la domenica prima della Pasqua e da inizio alla Settimana Santa. Questo più o meno lo sappiamo tutti, ma quali curiosità si celano sotto questa festa? E a Roma come verrà celebrata dal nostro neo eletto papa Francesco?
E’ detta anche domenica De Passione Domini (della Passione del Signore). O seconda Domenica di Passione. Questa festività è osservata non solo dai Cattolici, ma anche dagli Ortodossi e dai Protestanti. In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma (cfr. Gv 12,12-15). Per questo motivo si cominciano le funzioni con una processione che parte all’esterno della chiesa, ricordando proprio la folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.

PAPA: COGLIAMO BELLEZZA MONDO E COMPATIAMONE FRAGILITA'
A Roma, per l’occasione Papa Francesco, non solo benedirà gli ulivi che provengono da Terlizzi (Puglia), ma anche le palme, che arrivano da Savona (Liguria). Secondo quanto annunciato dalla Stampa Vaticana si cercherà di riprodurre sul sagrato di Piazza San Pietro i cinque continenti. Perché l’atmosfera sembri ancora più realistica e suggestiva verranno utilizzati 5 tipi di terriccio di diverso colore a seconda del continente che si vorrà riprodurre. Le celebrazioni inizieranno alle 9,30 circa con le benedizioni, a seguire la Santa Messa e l’Angelus. 
La piazza si presume sarà gremita da un pubblico principalmente giovanile, per la ricorrenza diocesana della  Giornata mondiale della gioventù, un anticipazione dell’incontro internazionale che avverrà dal 23 al 28 luglio a Rio de Janeiro, in Brasile. La prima “Giornata Mondiale della Gioventù” è stata celebrata nel 1985 proprio durante la Domenica delle Palme. E la partecipazione giovanile la ritroveremo Venerdì 29 marzo durante la Via Crucis al Colosseo, dove i giovani del Libano animeranno la processione.
Angelus in Piazza San Pietro, Città del Vaticano 1 aprile 2012. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Si hanno notizie della benedizione delle palme a partire del VII secolo in concomitanza con la crescente importanza data alla processione. Questa è testimoniata a Gerusalemme dalla fine del IV secolo e quasi subito fu introdotta nella liturgia della Siria e dell’Egitto.
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In Occidente questa domenica era riservata a cerimonie prebattesimali, infatti, il battesimo era amministrato a Pasqua; e all’inizio solenne della Settimana Santa, quindi benedizione e processione delle palme entrarono in uso molto più tardi: dapprima in Gallia (secolo VII-VIII) dove Teodulfo d’Orléans compose l’inno “Gloria, laus et honor” e poi a Roma dalla fine dell’XI secolo. 

Generalmente i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti ed amici. In alcune regioni, si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.
In molte zone d’Italia, con le foglie di palma intrecciate vengono realizzate piccole e grandi confezioni addobbate (come i parmureli di Bordighera e Sanremo in Liguria), che vengono scambiate fra i fedeli in segno di pace. Queste palme intrecciate, in genere di colore giallo, sono vendute ai fedeli vicino alle chiese.

IL VIDEO DI UNA PROCESSIONE AD ALGHERO 2012

 http://www.youtube.com/watch?v=IMb54njlzxg
Nel vangelo di Giovanni: 12,12-15, si narra che la popolazione abbia usato solo rami di palma che, a detta di molti commentari, sono simbolo di trionfo, acclamazione e regalità.  
Sembra che i rami di ulivo siano stati introdotti nella tradizione popolare, a causa della scarsità di piante di palma presenti, specialmente in Italia. Ad ogni modo un’antica antifona gregoriana canta: «Pueri Hebraeorum portantes ramos olivarum obviaverunt Domino» (“Giovani ebrei andarono incontro al Signore portando rami d’ulivo”).
Nelle zone in cui non cresce l’ulivo, come l’Europa settentrionale, i rametti sono sostituiti da fiori e foglie intrecciate.

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