martedì 26 marzo 2013

San Ludgero di Mùnster

Vescovo (ca. 742 – 809) 
4720010
Evangelizzatore della Germania transrenana ai tempi di Carlo Magno, al quale rispose senza mezzi termini: “«Credevo che il servizio a Dio fosse più importante di quello a te o a qualsiasi altro uomo.  …”A lui si deve anche la fondazione del monastero benedettino di Werden, dove è sepolto.
Ludgero nacque nel 742 circa nei Paesi Bassi. Thiadgrim e Liafburga, i suoi genitori, appartenevano a nobili famiglie della Frisia e mandarono il figlio alla scuola dell’abbazia di Utrechtretta allora dal santo e gentile abate Gregorio (25 ago.), amico di S. Bonifacio (5 giù.), che probabilmente Ludgero vide mentre studiava là. Egli lo descrive infatti come un «uomo anziano, con i capelli bianchi, segnato dagli anni ma colmo di bontà». Il monaco Aluberto arrivò dall’Inghilterra (contea di York) nel 767 circa, in un momento in cui Gregorio amministrava sia l’abbazia con la sua scuola sia la diocesi di Utrecht.
La sede episcopale era vacante e l’abate, che non avrebbe mai accettato la nomina a vescovo per non cadere nelle tentazioni del mondo ma che era sempre disponibile ad aiutare la diocesi, aveva assunto la reggenza fino a che non si fosse trovato il vescovo successore. Aluberto sembrò un dono divino e Gregorio non esitò a proporgli di diventare vescovo e suo collaboratore. Aluberto obiettò che non poteva chiedere al proprio vescovo l’ordinato episcopale senza motivazioni e propose che altri due compagni si presentassero con lui come candidati per mostrare che stavano perseguendo uno scopo comune. Furono chiamati Sigboldo e Ludgero, e i tre si recarono a York per essere ordinati: Aluberto divenne vescovo, Sigboldo sacerdote e Ludgero diacono.
S. Ludgero di Munster1
Durante questo tempo, però, Ludgero maturò una tale ammirazione per Alcuino, con il quale aveva vissuto per un anno, che dopo essere tornato in patria decise di ripresentarsi a York per seguire le sue lezioni, trascorrendo i tre anni e mezzo seguenti nella scuola di Alcuino. Egli ritornò a Utrecht solo quando l’assassinio di un figlio del conte da parte di un frisone mise in pericolo la sicurezza dei frisoni in  
Inghilterra. L’abate Gregorio morì poco dopo il suo ritorno e fu sostituito da  Alberico, suo nipote. Alberico mandò Ludgero a Deventer per ricostruire la chiesa in rovina che si credeva sorgesse sulla tomba di S. Lebuino(12 nov.). In sogno venne rivelato a Ludgero il vero posto di sepoltura ed egli l’incorporò nella nuova costruzione. Dopo la consacrazione della chiesa, Ludgero fu mandato a predicare alla frontiera-della Frisia: convertì molte persone e distrusse numerosi santuari pagani. Egli era però ancora un semplice diacono, così quando Alberico andò a Colonia nel 778 per esservi ordinato vescovo, lo prese con sé, lo fece ordinare sacerdote e poi gli affidò la cura dell’Ostergau, i cinque distretti alla foce dell’Ems che ancora erano occupati da tribù pagane. Ludgero costruì una chiesa a Dokkum, luogo del martirio di S. Bonifacio, e in occasione della dedicazione dell’edificio Alcuino gli mandò dei versi da lui stesso composti. In seguito lavorò duramente per sette anni fondando e guidando una fiorente comunità, per vedere poi tutto distrutto da un attacco dei sassoni guidati da Widukindo.
Dopo questi fatti Ludgero si recò con il fratello e il nipote in pellegrinaggio a Roma e Montecassino, dove si fermò per un anno e mezzo. Non divenne benedettino ma studiò e osservò la loro regola, perché, come scrive il suo biografo «era desideroso di costruire un monastero nel suo paese, e così fece a Werden». Nel 787, venuto a conoscenza della conversione di Widukindo, ritornò in patria per ricostruire la missione in Frisia, questa volta con maggior successo. Andò a predicare anche in Hehgoland, convertendo e battezzando molti pagani nella fontana in cui S. Villibrordo (7 nov.) aveva in passato battezzato tre convertiti. Distrusse i santuari pagani e convertì il figlio del capitano locale, ordinandolo in seguito sacerdote. Si dice anche che abbia guarito un giullare cieco di nome Bernlef Quando dovette lasciare il paese una seconda volta a causa di nuove agitazioni, incaricò questo stesso Bernlef di battezzare i bambini morenti, ed egli ci si dedicò con diligenza. Ludgero tornò nuovamente in Frisia, ma Carlo Magno lo incaricò di un nuovo compito: l’evangelizzazione delle province, recentemente conquistate, della Sassonia nord-occidentale (Westfalia). Senza abbandonare completamente la missione in Frisia, Ludgero partì per la Sassonia, attraversando tutto il paese, insegnando, predicando e battezzando. La sua personalità gentile, persuasiva e piacevole fu molto più efficace nel sedare i sassoni che tutte le misure repressive messe in atto dall’imperatore.
S. Ludgero di Munster2
Si stabilì a Mimigerneford, dove costruì un monastero, dal quale deriva il futuro nome  
della città, Mùnster, e nel quale istituì la regola di S. Cadroe (6 mar.) per chierici che conducevano vita comunitaria. Quando gli fu proposto di diventare vescovo, Ludgero inizialmente esitò (come avrebbe potuto dimenticare l’esempio dell’abate Gregorio?), ma alla fine fu consacrato nell’804. Gli rimanevano cinque anni di vita: con l’aiuto del fratello Hildegrim evangelizzò sia la Westfalia che la Eastfalia e sarebbe arrivato fino in Scandinavia se Carlo Magno glielo avesse permesso. Nonostante la grande attività, Ludgero non permetteva a nulla di interferire con le sue pratiche di devozione: era sempre così attento durante la recita dell’uffìcio, anche in viaggio, che quando uno dei suoi chierici si fece avanti per spostare un fuoco che mandava il fumo in faccia al vescovo, finita la preghiera lo rimproverò. A un certo punto Carlo Magno accusò Ludgero di fare elemosine casuali e di trascurare le chiese a lui affidate, un’accusa molto grave secondo l’imperatore, e gli ordinò di presentarsi per rendere conto. Il giorno seguente all’arrivo del vescovo, un ciambellano andò per chiamarlo, ma lo trovò immerso in preghiera e dovette tornare tre volte prima di trovarlo pronto, terminate le sue orazioni.
Indignato, Carlo Magno gli chiese perché non aveva obbedito immediatamente, e Ludgero rispose tranquillamente:
«Credevo che il servizio a Dio fosse più importante di quello a te o a qualsiasi altro uomo. Non intendevi forse anche tu questo quando mi hai nominato vescovo? Ho pensato che non era possibile interrompere l’ufficio divino anche se il comando veniva da vostra maestà».
Ludgero continuò a lavorare fino all’ultimo giorno della sua esistenza, pur soffrendo moltissimo. La domenica di passione, il 26 marzo 809, predicò a Coesfeld e poi si recò in fretta a Billerbeck dove celebrò la Messa e tenne un altro sermone. Morì pacificamentela sera stessa, circondato dai suoi discepoli e alla presenza della sorella, la badessa Gerburga. Venne seppellito nell’amato monastero di Werden. Le sue reliquie vennero poste nel 1175 in un reliquiario che, per l’anniversario della sua morte nel 1948, fu trasferito a Munster. È il santo patrono della città e il secondo patrono della sede di Essen.

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