“Abbi pietà di me, Signore, perché sono in angustia; strappami dalla mano dei miei nemici e salvami dai miei persecutori: Signore, che io non resti confuso.”
PREGHIERA DEL MATTINO
Perdona, Signore, i nostri peccati, e nella Tua misericordia spezza le catene che ci tengono prigionieri a causa delle nostre colpe, e guidaci alla libertà che Cristo ci ha conquistata. Per il nostro Signore Gesù Cristo, Tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. AmenPRIMA LETTURA
Ger 20, 10-13Dal libro del profeta Geremìa Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.17RIT: Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.
Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore. RIT
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. RIT
Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti infernali; già mi avvolgevano i lacci degli ínferi, già mi stringevano agguati mortali. RIT
Nell’angoscia invocai il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido. RIT
CANTO AL VANGELO
Lode e onore a te, Signore Gesù Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Gv 10, 31-42 Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Per quali delle opere volete lapidarmi?
Il
grido di disperazione e di implorazione di Geremia richiama la
situazione affrontata da Gesù nell’imminenza della passione. I
persecutori non rimarranno impuniti. Oltre il destino politico, il
profeta invita alla lode: “Cantate inni al Signore, lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori”. Nel momento della prova, il giusto sofferente esprime la sua fede:
“Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei
persecutori cadranno e non potranno prevalere”. Anche quando la vita
quotidiana si fa difficile, il credente si appoggia su Dio, perché
avverte il valore della sofferenza nell’ambito della redenzione e della
salvezza. La sofferenza si trasforma in preghiera che
invoca: “nell’angoscia ti prego: salvami, Signore”. Nel vangelo di san
Giovanni invece, l’opposizione di alcuni giudei non si estingue. Nel
brano odierno del Vangelo si criticano le opere di Gesù e in particolare
la sua affermazione di essere figlio di Dio: questa sarebbe una
bestemmia meritevole di lapidazione. Ogni tentativo di far ragionare, risulta inefficace.
In seguito, Gesù torna alle sue origini ministeriali: “nel luogo dove
prima Giovanni battezzava, e qui si fermò”. In quel luogo, in cui era
nata la vocazione dei primi discepoli, l’evangelista annota: “in quel
luogo molti credettero in lui”. Tornare alle origini, significa
ricuperare il fermento iniziale e sentire nuovamente il messaggio di
conversione e di fede proclamata da Giovanni Battista e dallo stesso
Gesù.
(Preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
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