Francesca Siedliska nacque il 12 novembre 1842, a Roszkova Wola, in Polonia, da genitori benestanti e proprietari terrieri, Adolfo e Cecilia. Francesca ereditò dalla madre la salute cagionevole che la perseguitò tutta la vita, ma in compenso aveva molte lodevoli doti, era molto intelligente, sensibile e dotata di una particolare simpatia che la rendeva molto disponibile. Francesca ereditò anche il temperamento volitivo del padre, causa di scenate burrascose tra i due, durante la sua adolescenza.Ragazza di buona famiglia polacca, dal carattere impetuoso, vive un’adolescenza burrascosa con il padre che alla fine deve cedere al suo desiderio di prendere i voti. Fondatrice della congregazione delle suore francescane della Sacra Famiglia e grande viaggiatrice, sarà beatificata da Giovanni Paolo II.
I genitori non si interessarono molto di educare alla fede cattolica Francesca e il fratello più giovane, Adamo; la prima fu battezzata una settimana dopo la nascita, ma a quei tempi in Polonia, il cattolicesimo generalmente era più in relazione al patriottismo e al nazionalismo, che alla spiritualità e al culto. In modo diverso, comunque, ricevettero una buona istruzione; Adamo frequentò il collegio gesuita di Metz, mentre a casa Francesca fu seguita da tutori eccellenti. Francesca fece la sua prima esperienza religiosa, quando, all’età di nove anni, in preda alla disperazione, stava pregano davanti ad un’immagine della Beata Vergine Maria di Czestochowa, affinchè sua madre, gravemente malata, non morisse; ma la sua adesione ufficiale alla vita religiosa avvenne grazie a un frate cappuccino, Leandro Lendzian, che incontrò nella casa dei nonni a Varsavia e che ebbe un ruolo importante in tutta la sua vita.
Nel 1855, la preparò per la prima
comunione e la cresima, e nello stesso anno Francesca cominciò a pensare
di dedicare la sua vita al Signore. Gli anni successivi furono difficili; per un certo periodo continuò ad assecondare i progetti del padre di introdurla in società, ma l’esaurimento che le causò, unito all’ostilità dimostrata dalla sua famiglia quando Francesca ammise la sua vera vocazione, portarono lei e sua madre a grave malattia. La preoccupazione di Adolfo superò l’ira; accompagnò sua moglie e sua figlia in Italia, in un lungo viaggio attraverso la Baviera, la Francia e la Svizzera, arricchendo Francesca spiritualmente ed intellettualmente.
Mentre si trovavano a Cannes, Adolfo, finalmente anche se con rammarico, diede il suo consenso affinchè la figlia seguisse la sua vocazione.
Dopo molti anni trascorsi con la giuda di P. Leandro, s’impegnò
duramente nel raggiungere l’autoconsapevolezza e la padronanza di se, e
giunse a capire che la sua vocazione era fondare un nuovo ordine religioso. Nel 1873 chiese a papa Pio IX di approvare la congregazione delle suore francescane della Sacra Famiglia, i cui membri avrebbero “offerto
le loro preghiere, il lavoro e la loro vita intera alla Chiesa e al
Santo Padre, ed avrebbero imitato la vita e le virtù della Sacra
Famiglia“.
Il papa diede la sua approvazione l’1 ottobre 1873, e Francesca, ora
madre Maria di Gesù Buon Pastore, dopo aver scartato altre possibilità,
inclusa la Polonia, decise che la prima casa sarebbe stata fondata a
Roma. Comprò un locale adatto in via Machiavelli e la prima domenica di
Avvento del 1875 fu ufficialmente fondata la congregazione. Madre Maria
iniziò subito a scrivere la regola, alla fine approvata da papa Pio X , il 02 agosto 1909; nel suo interesse di mettere in rilievo la preminenza dello spirito sulla parola (ebbe una visione come
quelle di altre fondatrici del XIX secolo) precorse i tempi. La vera
carità, insistette Francesca, non impone limiti e nessuna regola
dovrebbe fare altrettanto. “A Nazareth”
Francesca scrisse a P. Antonio Lechert, un sacerdote che aveva
conosciuto in viaggio nel 1863 e che l’aveva aiutata e consigliata
durante i primi anni di vita della congregazione, “ci
sarà libertà di conoscenza, libertà dei figli di Dio, attenzione verso
lo spirito delle consorelle, il loro temperamento e le loro
predisposizioni naturali. ”La sua grande preoccupazione era la salute della famiglia, che si rifletteva in qualsiasi attività intrapresa dalle suore. A Roma iniziarono immediatamente a prendersi cura dei bambini trascurati e abbandonati, a insegnare religione ai giovani a preparare le giovani coppie al matrimonio e a organizzare gruppi di incontro per le giovani, le suore intrapresero queste e altre attività simili ovunque si trovassero.
Il primo convento fuori Roma fu fondato a Cracovia, nel 1881, e nel 1894 ne esistevano già quattro in Polonia; la prima casa americana fu aperta a Chicago nel 1885 e nel 1891 madre Maria riuscì a superare la resistenza dell’arcivescovo di Parigi, il cardinale Francois Richard, che giustificava la sua impossibilità di contribuire alle fondazioni per mancanza di fondi, le suore furono perciò mandate a insegnare alle figlie dei profughi polacchi delle città. Era tale la domanda, che la richiesta avanzata nel 1893 dall’arcivescovo di Westminster, il cardinale Herbert Vaughan, di avere a disposizione delle suore che aiutassero i polacchi poveri di Londra, non potè essere accolta, nonostante la necessità urgente, fino al 1895.
Quando madre Maria morì, il 21 novembre 1902, fu compianta, oltre che dalle sue consorelle, che sentivano di avere perso non solo una madre amorevole ma anche una guida ferma e forte, dai molti che dipendevano da lei e di cui si era guadagnata il rispetto. Papa Giovanni Paolo II l’ha beatificata il 23 aprile 1989; è ancora aperta la causa di undici suore della Sacra Famiglia, fucilate dai nazisti nel nord est della Polonia, l’1 agosto 1943, che offrirono la loro vita in cambio di quella di alcuni uomini sposati e padri di famiglia del luogo, che erano stati arrestati e condannati a morte.
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler
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