Ostiglia – Mantova –Italia
23 novembre festa dell’incoronazione
Il santuario sorge alla periferia della città; è raggiungibile in treno, autobus o mezzo privato ed è aperto tutto l’anno. A pochi chilometri da Ostiglia, nella grande pianura circostante, spicca il piccolo, ma armonioso edificio di proporzioni rinascimentali, con un campanile di aspetto tardo-gotico e una facciata dorica preceduta da un porticato.
VIDEO DEL SANTUARIO
Ebbe origine da un’apparizione della Madonna avvenuta verso la fine del ‘300: una pastorella sordomuta si trovava in località Casone (così si chiamava allora la Comuna) quando la Vergine le apparve guarendola e dicendole:“Sono la Madonna. Dì a quelli di Ostiglia che costruiscano qui una chiesetta in mio onore: verrà molta gente, farò molte grazie“.
Chiedendo che venisse costruita in quel luogo una chiesetta in suo onore; la giovane riacquistò la parola e la chiesetta fu eretta.
Prima di essere interamente ricostruito nelle forme che oggi ammiriamo, esso era designato con la denominazione di “Oratorio della Beata Vergine del Cason“. Nel 1533,
come riferisce il Caiola nel raccontare la storia di Ostiglia, dopo
aver ottenuto l’assenso del vescovo di Verona, Gian Matteo Giberti, si diede inizio ai lavori, che furono conclusi senza difficoltà. La stessa intitolazione del santuario da allora mutò in “Madonna della Comuna“, poiché proprio il comune, intervenne cospicuamente nelle spese assieme a molti anonimi devoti.
Tutto avvenne inoltre a protezione di Federico Gonzaga il cui nome appare inciso
– ma forse si tratta di un’iscrizione non coeva – sullo stipite
sinistro del portale d’ingresso: ANNO MDXXXIII / REGENTE / DIVO / FED.
GONZ. / II MANTVAE / MARCH. V / DUCE I / S. V. MARIAE / DICATU (Anno 1533, sotto il governo di Federico Il Gonzaga, marchese di Mantova e primo duca, consacrato a S. M. Vergine).Egli infatti decise di promuovere un radicale rifacimento, probabilmente affidato a Giulio Romano, poiché era insufficiente per il gran flusso di fedeli, e venne consacrata nel 1539.
Federico Gonzaga
La triplice navata dell’interno ricorda il Duomo di Mantova. Le cinque arcate longitudinali sono sormontate da finte finestre con timpani dorici o ad arco di cerchio. Pregevole il soffitto ligneo a cassettoni decorato con un motivo di fiori ed angeli sopra ognuno dei 15 compati in cui il soffitto si divide. Da ammirare la statua scolpita in legno di salice (l’albero dell’Apparizione) della Madonna della Comuna; di incerta datazione, una tela settecentesca raffigurante San Carlo Borromeo e la teoria degli stemmi (i Gonzaga, la città di Ostiglia, la famiglia Cavalli).
Nel santuario si conservano anche alcuni affreschi di discreto valore: l’affresco della Vergine fra S.Antonio Abate e S.Lucia,
nella navata sinistra, è della fine del ‘400, un’opera strappata dalla
parete interna e ora collocata nel presbiterio. Rimanda alla prima
costruzione anche i resti di un affresco di modesta fattura, ancora
visibile sulla lunetta dell’antica porta e raffigurante San Martino che dona il proprio mantello al povero.
Molti sono i fedeli che si recano a questo santuario e, per loro, c’è la Casa del Pellegrino.
Due sono le feste importanti: quella dell’apparizione che si celebra il lunedì di Pentecoste e la festa dell’incoronazione il 23 novembre.
Informazioni tratte dal Sito ufficiale e http://www.storiadeisordi.it/articolo.asp?ENTRY_ID=331
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