Genova – 21 novembre
Anticamente fuori dalle mura cittadine di Genova, vi è il maestoso “Santuario di Santa Maria delle Vigne” che prende il nome dai vigneti in mezzo ai quali fu innalzata una prima Cappella alla Vergine Assunta, in seguito all’apparizione della Madonna ad una certa Argenta, ancora nel VI secolo. La veggente fece erigere una piccola cappella, primo passo verso l’attuale santuario.
Il popolo lì invocava la Vergine sotto l’antico titolo di S. Maria “ad Martyres”, che è lo stesso dato a Roma da Bonifacio IV al Pantheon (609). I terreni che la circondavano erano coltivati a vigneto, da cui il toponimo “S. Maria delle Vigne”.
VIDEO DEL SANTUARIO
Con il passare dei secoli il culto della Vergine provocò in chiesa una stratificazione di immagini varie che risultarono in contrasto, alla fine del 1500, con le norme controriformistiche sulla venerazione delle icone. L’adeguamento ebbe luogo tra il 1588 e il 1640 sul versante sia architettonico, con la totale ristrutturazione interna della chiesa per adattarla alle nuove esigenze liturgiche, sia iconografico, con l’apposita creazione di un’immagine mariana ben caratterizzata: si tratta del gruppo scultoreo della Madonna delle Vigne, nel quale la Vergine Madre mostra ai fedeli il Bambino Redentore.
Sopra l’altare della Vergine, in posizione predominante, venne sistemata anche la trecentesca tavoletta con la Madonna e il Bambino di Taddeo di Bartolo, rinvenuta nel 1603, incoronata nel 1616 ed esposta come immagine rappresentativa di un valore connaturato alla stessa esistenza della chiesa.Nel segno della continuità, la creazione di opere figurative ed ornamentali si mantenne viva fino agli inizi del 1900 (gli esiti sono stati eccellenti soprattutto in età barocca) con un’attenzione sempre incentrata su temi e simboli mariani, integrati più di recente da rievocazioni di avvenimenti storici di cui la statua della Madonna delle Vigne è stata protagonista.
Singolare il fatto che – nella monetazione di Genova, “Città di Maria” – si usasse nel XVII secolo riprodurre quest’effigie della Vergine con le scritte: “Sub tuum praesidium” e “et rege eos”; e da tenere presente che l’omaggio del Doge e dei dignitari della Repubblica di Genova alla “Madonna delle Vigne” in occasione della sua festa (21 Novembre) si protrasse per molti decenni, proprio per rimarcare la regalità della Vergine.
Come non ricordare, poi, che all’ombra di questa chiesa sviluppò la vocazione al sacerdozio, prima tappa di un cammino che lo condurrà al vertice della Chiesa cattolica, il giovane patrizio Giacomo Della Chiesa (1854-1922), che sarà poi Papa Benedetto XV e che in quel contesto visse i primi 21 anni della sua vita, portando sempre nel cuore un singolare affetto per la sua Parrocchia.
Fonte http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20genova.htm; http://www.basilicadellevigne.it/idx.php?q=Storia&l=it; http://www.basilicadellevigne.it/idx.php?q=Santuario&l=it
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