CONSACRAZIONE DEL MONDO AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Se consideri le nostre colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il perdono, o Dio di Israele.
PREGHIERA DEL MATTINO
Ci preceda e ci accompagni sempre la Tua grazia, Signore, perché, sorretti dal Tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.PRIMA LETTURA
2 Re 5, 14-17Dal secondo libro dei Re.
In quei giorni, Naamàn, [ il comandante dell'esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo
Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 97Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. RIT
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. RIT
Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! RIT
SECONDA LETTURA
2 Tm 2, 8-13Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo.
Figlio mio, ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io
annuncio nel mio vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.In ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Alleluia.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Lettura ed Omelia di Don Ferdinando Colombo su
http://www.sacrocuore-bologna.it/it/audio.php (DISPONIBILE DA DOMENICA)COMMENTO
La salvezza del Signore è per tutti i popoli.
Non si è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio all’infuori di
questo straniero. Gesù è diretto a Gerusalemme e attraversa la Samarìa.
Entrato nel territorio giudaico si presentano a lui dieci lebbrosi. Essi
si tengono a distanza, come prescriveva la legge di allora, data la
virulenza del contagio di una malattia ancora oggi così terribile ma
anche perché la malattia veniva sempre vista come conseguenza di peccato.
Nonostante
queste limitazioni, i dieci lebbrosi riescono ad avvicinare Gesù, con
la loro invocazione di aiuto. Egli li sana tutti e dieci, invitandoli a
presentarsi ai sacerdoti. Questo invito di Gesù, all’immediata
prossimità della sua Passione, ha due significati ben precisi. Da un
lato è il riconoscimento del sacerdozio allora in vigore e dall’altro è
il donare ai dieci lebbrosi una nuova vita civile-religiosa. I dieci
uomini ormai guariti sono soddisfatti di quanto operato da Gesù ma quasi
tutti non sentono neanche la necessità di ritornare per ringraziare chi
li ha guariti. Uno solo di loro, un samaritano – appartenente ad un
territorio considerato nemico – torna a lodare Dio in Gesù. Nel
ringraziare il Signore, questo samaritano mostra una vera fede; una fede
sincera. Gli altri nove, anche se di religione giudaica invece non
mostrano la stessa fede. L’atto di fede del samaritano è lodato dallo
stesso Gesù; il samaritano torna, proprio per questo suo atto di fede,
non solo sanato nel corpo – come gli altri nove ma anche salvato
nell’anima. L’episodio della liturgia di oggi è fonte di alcune
riflessioni importanti per la nostra vita. Vi è un primo invito a liberare il nostro cuore da qualsiasi pregiudizio. Gli atti più belli e più puri possono venire da persone che noi giudichiamo inferiori.
Già questo porterebbe un motivo sufficiente per alimentare la nostra
preghiera personale. Possiamo però chiederci nelle nostre preghiere cosa
chiediamo a Gesù? Siamo interessati alla nostra conversione con la
salvezza o pensiamo soltanto al nostro corpo? La sollecitudine di Gesù
ad esaudire i dieci lebbrosi dimostra quanto sia
importante
la guarigione fisica, soprattutto se con questa si ridona una dignità
civile. Quanto più importante, però è la salvezza dell’anima, quella che
ci fa rinascere ad una vera vita nuova? Anche questo interrogativo ci
interpella nel profondo del cuore nell’invito a riconoscere le vere
priorità della nostra vita. Ancora però possiamo chiederci quante volte “torniamo” a ringraziare Gesù per i suoi doni? Quante volte riconosciamo il suo intervento nella nostra vita? O Piuttosto crediamo che tutto ci debba essere come dovuto di diritto?(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
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