XXVI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
“Angeli del Signore, benedite il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.”
PREGHIERA DEL MATTINO
PRIMA LETTURA
Dal libro dell’Esodo
Così dice il Signore:«Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari. Il mio angelo camminerà alla tua testa». Darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie. Chi abita al riparo dell’Altissimo passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,mio Dio in cui confido».Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. Non temerai il terrore della notte né la freccia che vola di giorno, la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno. Non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda. Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie. Alleluia Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, suoi ministri, che eseguite la sua volontà. Alleluia
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
RIT: Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo.
Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre. RIT
Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre. RIT
Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato, allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!». RIT
Come cantare i canti del Signore in terra straniera? Se mi dimentico di te, Gerusalemme, si dimentichi di me la mia destra. RIT
Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo, se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia. RIT
CANTO AL VANGELO
Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.
Alleluia.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
I loro angeli vedono sempre la faccia del Padre mio.Stupendo questo piccolo brano del Vangelo, in una settimana liturgica nella quale lo stesso Gesù ci parla spesso dei piccoli e dei semplici. L’invito all’umiltà nel servizio verso i fratelli non è solo una norma di comportamento. Nella festa degli angeli assume un significato ben preciso. L’invito della liturgia odierna è nell’immergerci da adesso nella contemplazione beata del Volto del Signore. E’ la contemplazione alla quale tutti noi siamo chiamati, quando apparteremo alla schiera dei santi. Siamo chiamati alla contemplazione del Volto del Signore, che significa albergare nel suo Cuore e vivere nel suo e perenne Amore. La contemplazione è una realtà che ci distingue come veri figli di Dio; Gesù ci mostra la nostra meta in quella contemplazione che è ora dei santi e degli angeli. Gli angeli, i messaggeri di Dio, sono i nostri custodi perché la nostra vita sia costantemente orientata verso il Signore. Gli angeli, creature spirituali, ci indicano il Regno dei Cieli al quale apparterremo nella resurrezione finale dei corpi. Oggi noi possiamo intuire cosa Gesù voglia dirci con questo invito alla contemplazione del Volto del Signore. Lo afferriamo proprio per questo invito a diventare piccoli: significa scoprire nel nostro prossimo il Volto di Cristo perché la nostra vocazione alla santità si incarna e si realizza nella carità e nell’amore. Contemplare il Volto del Signore significa il destino di gloria ma è anche il percorso che ci porta, sulla terra a questa grande meta che oggi appartiene agli angeli. La chiamata alla santità non è una meta ideale, raggiungibile solo per alcuni eletti ma è proprio la costante e continua risposta per conversione vera dei cuori nel riconoscere nel fratello da assistere l’anticipo della gloria che ci attende. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
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