vescovo (231) 9 ottobre
Si dice che la Chiesa di Alessandria d’Egitto, seconda città dell’impero romano, sia stata fondata da S. Marco Evangelista (25 apr.) ma non si conosce nulla a proposito dei vescovi che precedettero Demetrio, ritenuto l’undicesimo successore di S. Marco. Secondo la Storia dei Patriarchi, dove i fatti storici sono fortemente mescolati a elementi leggendari e miracolosi, Demetrio era originario del mondo agricolo copto, uomo molto probabilmente illetterato e sicuramente sposato.
Nominato patriarca contro la propria volontà (si riteneva ineleggibile per via del matrimonio), si mostrò in grado di promuovere efficacemente il cristianesimo in Egitto, andando incontro alle necessità pastorali: egli riuscì a ordinare un gran numero di preti, inviandoli, nonostante le persecuzioni romane, nelle regioni più remote del territorio, e fu anche inflessibile nella difesa dei diritti propri e della Chiesa.
Amico di Origene, figura eminente tra i teologi alessandrini, Demetrio lo nominò a capo della celebre scuola catechetica della città e lo difese contro chi condannava la mutilazione a cui si era sottoposto per aver preso troppo alla lettera le parole di Gesù (cfr. M t 19, 10). I rapporti tra i due amici però si rovinarono quando Origene, ancora laico, accettò di predicare davanti ad alcuni vescovi a Cesarea di Palestina, e quando, qualche anno dopo, fu ordinato prete a Cesarea senza la necessaria autorizzazione canonica di Demetrio; fu così, dunque, che Demetrio, convocato un sinodo, esiliò Origene fuori dall’Egitto, lo rimosse dall’incarico di insegnante e più tardi lo dichiarò decaduto dal sacerdozio.
Girolamo
ed Eusebio attribuiscono l’ostilità del vescovo alla gelosia, ma alcuni
elementi fanno intravedere anche differenze dottrinali, che
probabilmente dipesero in gran parte dall’incapacità di Demetrio a
cogliere le sottigliezze presenti negli scritti di Origene. Si dice che
Demetrio abbia fondato le prime tre sedi suffraganee di Alessandria e
che, stando ancora alle informazioni forniteci da Eusebio, abbia inviato
S. Panteno (7 lug.) ad evangelizzare parti dell’Etiopia e dello Yemen.
Dopo aver retto la diocesi di Alessandria per quarantadue anni, morì nel 231 all’età di centocinque anni. Il rispetto che il popolo nutrì per lui si mescolò forse a un certo timore, poiché possedeva il dono di leggere i pensieri del cuore e conoscere i peccati nascosti.
Vari testi liturgici copti mostrano l’altissima stima goduta da Demetrio, soprattutto in materia liturgica, e gli viene attribuito un corretto metodo per determinare la data della Pasqua. Su questo argomento scrisse anche numerose lettere ad altri vescovi.Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler
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