Re martire (584-633)12 ottobre
Edwin fu un re giusto e capace, giunto alla fede cristiana solo dopo una lunga
riflessione, e totalmente impegnato, per quello che era in suo potere e senza però mai ricorrere alla forza, a convertire i suoi sudditi.
Il regno di Northumbria era costituito principalmente da due
territori, la Bernicia e la Deira (sostanzialmente gli attuali
Northumbria e Yorkshire) ed Edwin era un principe della Deira che
trascorse molti anni in esilio, durante il regno di Etelfrith di
Bernicia. Quando quest’ultimo nel 616 cadde in battaglia,
Edwin gli successe come re, divenendo presto
bretwalda, cioè
monarca assoluto,
con autorità su tutti gli altri re anglosassoni. A quel tempo egli era
pagano e pertanto, quando
chiese
in moglie Etelburga, figlia del re cristiano del Kent, dovette
garantire che non avrebbe interferito con la vita religiosa della futura
sposa. Fu così che Etelburga partì per il nord, accompagnata da S. Paolino (10 ott.) come proprio cappellano e vescovo missionario.

Secondo beda, Edwin, persona molto
prudente, riflettè a lungo sulla decisione di diventare o no cristiano e
tre cose pare lo abbiano alla fine persuaso: il fatto di essere
scampato a un attentato, il ricordo di
una visione e di
una promessa fatta in esilio e una calorosa
lettera di incoraggiamento scrittagli da papa S. Gregorio Magno (3 sett.). Secondo la tradizione, il re
radunò quindi
i suoi consiglieri per sentirne il parere e uno di loro disse:
“O re, la vita degli uomini
sulla terra, a confronto di tutto il tempo che ci è sconosciuto, mi
sembra come quando tu stai a cena con i tuoi dignitari d’inverno, con il
fuoco acceso e le sale riscaldate, mentre fuori infuria una tempesta di
pioggia e di neve, e un passero entra in casa e passa velocissimo.
Mentre entra da una porta e subito esce dall’altra, per questo poco
tempo che è dentro non è toccato dalla tempesta ma trascorre un
brevissimo momento di serenità; ma subito dopo rientra nella tempesta e
scompare ai tuoi occhi. Così la vita degli uomini resta in vista per un
momento, e noi ignoriamo del tutto che cosa sarà dopo, che cosa è stato
prima. Perciò se questa nuova dottrina ci fa conoscere qualcosa di più
certo, senz’altro merita di essere seguita.”
Decisero pertanto che avrebbero accolta la nuova religione se fosse stata in
grado di aiutarli a capire meglio il senso della vita e
lo stesso sommo sacerdote pagano locale riconobbe che, in questo,
l’antico culto non era di alcun aiuto; i nobili invitarono quindi
Paolino a insegnare loro qualcosa di più sul suo Dio, accogliendo alla
fine la fede cristiana:
Edwin e i suoi alti dignitari furono battezzati a York nel 627.
Edwin quindi nominò Paolino vescovo di questa stessa città ed egli
cominciò a costruire una chiesa in pietra lì dove oggi sorge l’attuale
cattedrale.
Nei successivi cinque anni il monarca si adoperò per diffondere il cristianesimo in tutto il regno, riuscendo a
diffondere la fede e a portare pace al punto che Beda scrive:
“Si tramanda che in quel
tempo ci fu tanta pace in Britannia fin dove si estendeva il dominio del
re Edwin che, come tuttora si usa dire proverbialmente, anche se una
donna sola voleva percorrere tutta l’isola con un figlio natole da poco,
poteva farlo senza pericolo alcuno.”

Nel 633, però,
Edwin fu da poco,
sconfitto e ucciso nella
battaglia di Hetfield Chase dalle forze alleate del re gallese
Cadwallon e del re pagano Penda di Mercia. Che Edwin sia da considerare
un martire rimane una questione tuttora aperta, ma fu senza dubbio
venerato come tale in Inghilterra; è probabile che sia esistito un suo
culto a Whitby e a York, e se la perdita dei libri liturgici
dell’abbazia di Whitby, dove il suo corpo era venerato, lascia una
significativa lacuna nelle nostre fonti,
la traslazione del suo corpo, invece,
va considerata, per quei tempi, una vera e propria canonizzazione.
Papa Gregorio XII concesse che fosse raffigurato tra i martiri
nella cappella del Collegio inglese a Roma e gli furono anche dedicate
una o due antiche chiese. Alban Batler concludeva che la supposta
santità di Ewin è più sicura di quella di altri santi re, inglesi o di
altra nazionalità, e questo corrisponde semplicemente al vero. Beda, che
è una fonte attendibile in queste questioni, afferma che Edwin fu un
re giusto e capace, giunto alla fede cristiana solo dopo una lunga riflessione, e totalmente impegnato, per quello che era in suo potere e
senza però mai ricorrere alla forza, a convertire i suoi sudditi.
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler
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