24 settembre
Si racconta che il 1º agosto del 1218, festa di San Pietro in Vincoli, il fondatore dei Mercedari Pietro Nolasco ebbe una visione della Santissima Vergine, la quale si fece conoscere come la Mercede (Misericordia) e lo esortò a fondare un Ordine religioso avente come fine principale quello di riscattare i cristiani finiti in schiavitù.
VIDEO-STORIA
Di famiglia nobile Pietro a quindici anni perse il padre e fu guidato ed educato dalla madre devota che incoraggiò la sua determinazione di dedicare la propria vita al servizio di Dio. Secondo alcuni autori, era presente alla campagna di Simone di Montfort contro gli albigesi. Quando il re d’Aragona venne ucciso in battaglia, suo figlio Giacomo fu fatto prigioniero, quindi Simone di Montfort nominò Pietro Nolasco suo tutore e li mandò entrambi in Spagna. A quel tempo i mori governavano gran parte della Spagna e molti cristiani venivano tenuti prigionieri in questo paese e nell’Africa settentrionale. La Penisola iberica era dominata dai Musulmani ed i pirati saraceni infestavano le coste del Mediterraneo, rapivano molte persone e le trasportavano come schiavi nel Nord-africa.Si dice che Pietro abbia speso la maggior parte delle sue ricchezze per riscattare i prigionieri e in seguito abbia sviluppato l’idea di costituire un ordine religioso che si assumesse l’incarico di tale missione. Vi furono molte difficoltà e secondo un racconto tradizionale, la Vergine apparve miracolosamente a Pietro, al re d’Aragona e a Raimondo di Penafort (7 gen.) presentandosi proprio con il nome di Vergine della Mercede e spingendoli a intraprendere il progetto e offrendo loro la sua speciale protezione. Raimondo era guida spirituale sia del re sia di Pietro Nolasco.
Il re si dichiarò protettore del nuovo ordine,
e il 10 agosto 1223 il re e Raimondo condussero Pietro in chiesa e lo
presentarono a Berengario, vescovo di Barcellona, che ricevette i suoi
tre voti religiosi, e un quarto, con cui s’impegnava a devolvere le
intere sue sostanze e, se necessario, la sua libertà personale, alla
missione di riscattare e salvare gli schiavi. Pietro ricevette la tonaca da Raimondo, che stilò la regola e la costituzione del nuovo ordine, che sarebbe stato di tipo militare. I frati avrebbero potuto portare le spade,
e l’abito mercedariano, da allora rimasto immutato, è tuttora
equipaggiato per le armi; inoltre il superiore dell’ordine ha il titolo
militare di comendador. Il popolo li chiamava comunemente mercedariani, dallo spagnolo merced,
che significa riscatto o ricompensa. Nello stesso tempo pronunciarono i
voti altri due frati. Quando Raimondo nel 1233 si recò a Roma, ottenne da papa Gregorio IX il riconoscimento e l’approvazione della congregazione e della regola Pietro Nolasco fondò altre case mercedariane a Valencia e a Granada.
Mandò coppie di frati a trattare con le autorità mussulmane, e a quanto sembra anche lui riscattò molti prigionieri,
sia nelle regioni costiere a sud della Spagna sia in Algeria, dove per
un certo periodo fu tenuto prigioniero. Alcuni anni prima di morire si
dimise dall’incarico di riscattare i prigionieri e dalla carica di
superiore generale dell’ordine. Nei suoi ultimi momenti di vita esortò i fratelli alla perseveranza e concluse con queste parole: «Il Signore ha mandato al suo popolo la redenzione; ha comandato il suo patto solenne per sempre».Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / http://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_della_Mercede /
grazie
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