San Nicolás (Argentina) 24 di settembre del 1983
Era il 24 di settembre del 1983 quando a San Nicolás, una località dell’Argentina a 232 chilometri da Buenos Aires, Gladys Quiroga de Motta vide che il rosario che aveva appeso nella sua abitazione si era illuminato. Anche altre persone assistettero al fenomeno.Allora insieme a queste persone iniziò a recitare il Rosario. Il giorno dopo, domenica 25, Gladys stava recitando nuovamente il Rosario, quando improvvisamente vide la Madonna con Gesù Bambino in braccio, erano entrambi immersi in una luce straordinaria. Gladys rimase sorpresa da questa apparizione, ma tuttavia non si spaventò, aveva riconosciuto in quella figura che era davanti a lei e che la guardava con grande dolcezza, la Madonna. Sopraffatta dai tanti dubbi che più tardi si fecero strada nella sua mente, decise di rimanere in silenzio e di tenere nascosto nel suo cuore quanto le era accaduto.
VIDEO-STORIA NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO
La Vergine Santissima continuò ad apparirle altre volte nello stesso luogo, ma la veggente temendo che la gente potesse prenderla per pazza non rivelò a nessuno quanto le andava succedendo. Finché, il 2 di ottobre, non decise di parlarne col parroco della cattedrale, padre Carlos A. Pérez. Il sacerdote dopo aver ascoltato con attenzione il racconto della donna le consigliò di pregare e la confortò dicendole che se queste cose erano di Dio, sarebbero state per il bene di tutti.
Il giorno seguente la Vergine le parlò, dandole un messaggio di conversione per tutta l’umanità. Da quel momento in poi cominciò a ricevere una serie di messaggi che avrebbe dovuto trasmettere al sacerdote perché fossero poi diffusi a tutti.
Il 15 di novembre la Vergine apparve col titolo di Nostra Signora del Rosario e disse a Gladys: “sono la patrona di questa regione; fate valere i miei diritti”. Gladys diede una perfetta descrizione dell’immagine che vedeva, descrizione che stupì padre Pérez poiché una statua di Nostra Signora del Rosario, con caratteristiche simili a quelle indicate dalla veggente, in passato si trovava nella cattedrale di San Nicolás
(la cattedrale era stata inaugurata nel 1884). La statua, che era stata
benedetta da Papa Leone XIII, era stata donata da una signora che
l’aveva portata da Roma. È di legno, poco più alta di una donna di statura media ed è stata realizzata circa due secoli fa. Dopo essere stata sistemata in diverse parti della cattedrale, a causa del deterioramento subito con gli anni venne riposta nel campanile, in attesa di futuro restauro.
Quando padre Pérez condusse Gladys nel campanile della cattedrale perché vedesse la statua, la veggente la riconobbe immediatamente, nonostante all’immagine mancasse una mano e non avesse il rosario.In quello stesso momento, la Vergine le apparve dicendole: “mi hanno dimenticata, ma sono risorta; mettetemi là in modo che mi vedano come sono…”. Per espresso desiderio della Vergine, l’immagine sarebbe stata poi trasferita nel nuovo santuario che venne costruito qualche anno più tardi.
I MESSAGGI
Numerosi i messaggi celesti che sono stati ricevuti da questa umile moglie e madre di famiglia. Ne sono stati pubblicati più di 1800, in un’edizione che reca l’Imprimatur del Vescovo, Monsignor Domingo Salvador Castagna.Alcuni di questi invitano alla conversione: “In questo momento l’umanità è appesa a un filo. Se quel filo si rompe, molti non avranno salvezza. Per questo motivo chiamo alla riflessione. Affrettatevi, perché il tempo sta terminando. Non ci sarà posto per chi arriverà in ritardo. Il Signore desidera che tutti godano del suo regno. A quelli che sono lontani da Lui, dico: avvicinatevi, avvicinatevi, Gesù Cristo è a portata di mano. Predicalo. Amen “.
Altre volte sono rimproveri:“alcuni di voi diranno: ‘Il Signore non dice niente di nuovo’. Io vi dico: tutto è nuovo, perché non mettete in pratica niente; sembra che di Dio non conosciate niente”. “Nei luoghi del mondo in cui sono stati dati i miei messaggi, sembrerebbe che si sia predicato nei cimiteri, perché non c’è stata la risposta che vuole il Signore”.
Altre volte ancora si tratta di esortazioni:
“Abbandonarsi a Dio significa: spogliarsi della propria volontà e
desiderare di fare soltanto la volontà di Dio”. “La preghiera consola,
difende l’anima dal maligno e non permette che l’anima cada nelle
tenebre”.
Si parla, molto spesso, anche del Santo Rosario:“Mia cara figlia, che grande bisogno di Dio ha il mondo e che grande bisogno ha il Mio Cuore della riparazione del mondo per le offese verso Dio! La preghiera, la recita del Santo Rosario, può cambiare il cuore degli uomini. Dio
si aspetta un popolo che prega. Dio si aspetta dagli uomini il
pentimento, l’ansia di essere nuovi. Io vi dico: vi sono vicino, cammino
vicino voi…”.I messaggi sono stati esaminati da vari teologi, tra cui il celebre mariologo René Laurentin, che garantiscono che in essi non c’è niente che sia in contrasto con la Dottrina della Chiesa.
Novena del Padre
Insegnata da Nostra Signora del RosarioLA MEDAGLIA E LO SCAPOLARE
Il 2 dicembre 1984 la Vergine chiese che venisse coniata una medaglia: “dovete far coniare una medaglia con la mia immagine dell’invocazione di Maria del Rosario di San Nicolás, e nel retro la Santissima Trinità con 7 stelle”. Il 25 settembre 1985, secondo anniversario della prima apparizione, Maria disse a Gladys: “Figlia mia, ti dirò il significato delle 7 stelle: sono 7 grazie che mio Figlio Gesù Cristo concederà a chi la porta sul petto. Lodato sia il Signore”.Il 5 marzo 1986 la Vergine disse alla veggente: “Figlia mia, incaricati di far fare uno Scapolare. Che sia di colore bianco, perché il bianco è il simbolo della purezza. La mia immagine avrà i colori celeste e rosa. Questo Scapolare dovrà essere destinato agli ammalati nel corpo e nell’anima, e lo porterà chi sente realmente questa necessità nel suo cuore, perché con lo Scapolare andrà l’impegno di pregare Maria del Rosario. Questa richiesta è urgente. Amen. Amen”.
Con un suo decreto il vescovo concesse l’approvazione per lo Scapolare di Maria del Rosario come “segno della Protezione della Madre del Signore”.
Il Rosario delle sette grazie
Rivelato da Nostra Signora del RosarioIL SANTUARIO NEL “CAMPITO”
La Madonna espresse a Gladys il suo desiderio che venisse costruito un Santuario in suo onore. Una notte la veggente si recò nel terreno indicato da Nostra Signora, accompagnata da un gruppo di persone, e vide un raggio di luce molto intenso che scendeva dal cielo e che le indicò il luogo esatto dove sarebbe dovuto sorgere il tempio. Il luogo è denominato “el Campito“.
Il 25 di agosto del 1985 venne emessa
l’ordinanza comunale con la quale veniva donato il Campito per la
costruzione del Santuario di “Maria del Rosario”. Nella Pasqua del 1989
venne ultimata la prima fase dei lavori. Il 19 marzo 1989 l’immagine della Vergine venerata nella cattedrale venne trasferita nella parte già finita del nuovo Santuario.
L’ACQUA DEL SANTUARIO
Sulla base delle indicazioni che Gladys ricevette in tre sogni e una locuzione interiore si iniziò la ricerca dell’acqua del Santuario. Dopo lunghe indagini geologiche l’acqua alla fine venne trovata e il 4 giugno 1991 cominciò la perforazione definitiva.Quando si estrasse la prima acqua, si diffuse per tutto il santuario un forte profumo di rose. L’acqua iniziò ad essere distribuita ai pellegrini a partire dal 25 settembre 1991. Molti pellegrini riferiscono di aver ottenuto guarigioni bevendola, usandola per benedire luoghi o persone e passandola sulle parti del corpo ammalate.
LE GUARIGIONI
A San Nicolás in questi anni si sono verificate numerose guarigioni inspiegabili. Per studiare questi casi è stato aperto l’Ufficio Constatazioni Mediche, che dipende dal Movimento Mariano di San Nicolás. L’ufficio ha come obiettivo quello di registrare i casi di guarigioni straordinarie e determinare se sono di interesse per la Chiesa, cioè se possono essere di carattere miracoloso.Questo tipo di guarigioni è quasi sempre accompagnato da cambiamenti profondi di vita. Si produce nello stesso tempo una guarigione del corpo e dell’anima. Il medico dell’Ufficio afferma che “la cosa comune nei casi interessanti è che si vede la conversione di tutto il nucleo familiare e della cerchia degli amici”.
LA VEGGENTE
Gladys Herminia Quiroga de Motta nacque il 1 luglio 1937 a San Nicolás de los Arroyos, ultima di otto fratelli. Il padre era un operaio, ma pur essendo cresciuta in una famiglia povera non ha mai sofferto per quella condizione. I genitori erano persone simpatiche e gentili ed avevano un eccellente rapporto fra di loro e con i bambini.A 21 anni si sposa con Ricardo Motta, e si stabiliscono a San Nicolás, dove il marito lavora. Ricardo viene descritto come una persona onesta, credente e molto rispettosa della missione della moglie. Gladys lo rispetta come capo della famiglia ed insieme ogni giorno vanno a Messa nella cattedrale e recitano il Santo Rosario. Hanno due figlie: Nora e Celina, entrambe sposate e madri di famiglia. Gladys è una donna umile e semplice che prima che le apparizioni avessero inizio aveva sofferto molto a causa della sua salute precaria, avendo dovuto subire anche una serie di operazioni. Nel 1976, dopo un intervento chirurgico, si affidò totalmente a Maria, con la promessa di accudire per cinque anni al suo santuario di Luján e di camminare sulle ginocchia dall’entrata della chiesa fino all’altare maggiore, per ringraziare la Regina del Cielo della grazia ricevuta. Cosa che fece scrupolosamente.
La sua istruzione religiosa era molto modesta. Non aveva alcuna preparazione teologica, né conosceva bene la Bibbia. Ma dopo le apparizioni desiderò approfondire la conoscenza di questi argomenti e allora il padre Carlos A. Pérez le regalò una Bibbia. Gladys era abituata a passare inosservata, ma questo col tempo le riuscì sempre più difficile perché ormai erano in molti a cercarla sapendo che era diventata la “messaggera” della Madonna e per la curiosità di vedere le sue stigmate. Padre Pérez afferma che i primi segni fisici che la veggente ha sperimentato sono le cosiddette “stigmate interne“, cioè non osservabili esternamente. Non si tratta di ferite sanguinanti ma di “una semplice infiammazione interna della pelle che provoca irritazione e dolore“. Venerdì 16 novembre 1984, Gladys ha sofferto i dolori della passione. In quel momento comparvero le stigmate esterne che continueranno a manifestarsi tutti i giovedì e venerdì di Avvento del 1984 e, anno dopo l’anno, durante la Quaresima.
Le stigmate
Spiega il dottor Telechea, che ha avuto modo di studiare questo fenomeno: “ci sono stati altri segni, ma i più importanti sono le stigmate ai polsi (…) C’è una particolarità. In una delle braccia c’è un solo segno mentre nell’altro braccio ci sono due punti, come se fosse stata inchiodata due volte (…) Ciò coincide con la Sacra Sindone (…) Gesù in una delle due braccia venne inchiodato due volte perché non avevano trovato lo spazio giusto (…).
Di
venerdì sanguina, (…) il sabato comincia già a formarsi una crosta e
domenica o lunedì la pelle è già normale. Resta solo un segno che il
giovedì già inizia a diventare più rosso e venerdì si produce nuovamente
l’ulcera (…). Nei venerdì di Quaresima questo fenomeno si produce in maniera molto più evidente.
Ci sono volte che comincia nel periodo dopo il Natale (…). E ci sono
volte che comincia in Quaresima. Dipende dagli anni (…) Non c’è
spiegazione scientifica per questo fenomeno”.
Il caso di Gladys è stato studiato anche dal dottor
Pellicciotta, professore all’Università de La Plata, specializzato in
Clinica Medica e Psichiatria, che afferma che Gladys è “una
persona lucida, con una buona cognizione di tempo e spazio, dotata di
una grande sensibilità…ferma nelle sue convinzioni, non mente mai, né
esistono contraddizioni nelle sue dichiarazioni. Normale nella
percezione degli aspetti del mondo che la circonda, nelle sensazioni
attuali e del passato. Di natura intuitiva con ragionamenti logici“.LA POSIZIONE DELLA CHIESA
Il Padre Carlos A. Perez, direttore spirituale di Gladys e Consigliere Pastorale per tutto ciò che riguarda il culto alla Vergine del Rosario, ha espresso la seguente opinione: “Desidero dichiarare espressamente che mi sento profondamente convinto dell’autenticità di questo fatto, in conseguenza di tutto ciò che mi è capitato come depositario delle esperienze della signora de Motta… Nella signora de Motta ha cominciato a prodursi un processo di purificazione e l’incontro profondo con Dio, che va generando in lei una reale trasformazione. Le cose del Cielo, diremmo che l’anno distolta da un senso semplicemente umano di considerarle, per vivere la gioia della presenza del Signore nelle manifestazioni della Vergine… Le sofferenze che questa missione ha comportato per la signora de Motta sarebbero molto difficili da spiegare a parole. Principalmente c’è l’incomprensione, per il fatto che vive un’esperienza inspiegabile che le parole non riescono a rendere…”Quando Monsignor Domingo Salvador Castagna, Vescovo di San Nicolás, si insediò nella diocesi, nell’ottobre del 1984, si trovò di fronte a una serie di eventi straordinari e a un crescente movimento di devozione mariana. Le sue parole dimostrano la sua accettazione delle apparizioni: “Credo fermamente che questo sia un avvenimento della Madonna (…) Non posso dire più di quanto la Chiesa dice. La Chiesa mette tutto ciò fra la parentesi. Non lo respinge né tanto meno afferma che sia vero, ma, semplicemente, dice: può essere vero, quindi lo consideriamo con rispetto; e non c’è alcun elemento che dimostri che è falso, al contrario gli elementi esistenti sono positivi (…) Allora anche io dico lo stesso… Evidentemente questa è una manifestazione promossa da Dio attraverso la Madonna“.
Il 9 luglio 1995 il nuovo vescovo, Monsignor Mario Luis B. Maulión, si è insediato nella diocesi di San Nicolás e da quel momento ha presieduto le celebrazioni che il 25 di ogni mese si tengono nel santuario di Maria del Rosario di San Nicolás. Il 25 settembre 1997, nella sua omelia al Campito, disse: “San Nicolás è oggi il cuore della Fede del nostro paese ed anche di paesi fratelli. Nell’orizzonte tenebroso in cui viviamo, la Vergine Maria, da San Nicolás (…) è il Faro di speranza per questo mondo“.
Vedi anche: I messaggi di Gesù e di Maria
Fonte: “Profezie per il Terzo Millennio”
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