monaco eremita ( ca 772) 6 Settembre
Magno di Füssen, noto anche, in lingua tedesca, come St. Mang, fu un monaco eremita tedesco, che fondò l’Abbazia di Füssen, divenendone il primo abate. Per richiesta, o almeno con il sostegno, di Vicperto, vescovo di Augsburg, Cominciò a predicare il Vangelo alla popolazione della regione di Allgiiu, in Baviera. Con il sostegno del re. Magno non predicò semplicemente il cristianesimo ai popoli della zona, ma si preoccupò delle condizioni in cui vivevano, e aveva molte idee pratiche su come avrebbe potuto porvi rimedio.La vita di questo popolare santo bavarese è costellata di miracoli e relazioni improbabili quanto straordinarie. Come le favolose proprietà del suo bastone utilizzato per benedire e curare.
VIDEO-STORIA di San Magno di Füssen
in spagnolo http://www.youtube.com/watch?v=vJrDZNoIs8Q
Dopo aver mostrato loro il modo migliore per preparare le terre per le coltivazioni e gli insediamenti, si dedicò alle trivellazioni, in cerca di minerali preziosi
nelle montagne vicine, nella speranza che la ricchezza mineraria
avrebbe alleviato la loro povertà. Dopo ventisei anni di costante attività missionaria. Magno morì a Füssen; la data della sua morte, contenuta nella Vita; è il 6 settembre 772.
Assai più colorita risulta essere la Vita di S. Magno di Dorothea Walz. Qui troviamo una strana combinazioni di numeri. E’ composta da 28 capitoli. Il numero 28 nel medioevo era considerato un numerus perfectus (numero
perfetto), in quanto 28 è pari alla somma dei suoi divisori (1+2+4+7+14
= 28). I capitoli dall’1 al 25 mostrano la vita terrena di Magnus, gli
ultimi tre gli ultimi risultati ed i miracoli avvenuti dopo la sua
morte.
Innanzitutto nei primi otto capitoli viene illustrato Magno come un principe irlandese, che segue san Colombano come allievo, ed i successivi 8 lo descrivono come allievo di san Gallo. Dopo questi sedici capitoli da allievo, che terminano con la sua uscita da San Gallo e la guarigione dalla cecità a Bregenz, Magnio viene rappresentato come un maestro completo. Egli sconfigge il serpente boa a Kempten ed il drago a Roßhaupten, annienta lo spirito del fiume e del monte nella gola del Lech, nella località che fu chiamata Füssen, e vi fonda una celletta ed un oratorio. Dopo il decesso di Magno la celletta venne distrutta. Il vescovo di Augusta, Sintpert, la fece ricostruire e completare sotto la chiesa ed il convento dei suoi seguaci. Il vescovo Lanto fece cercare la tomba di Magno.Come narra poi la Vita, la tomba venne scoperta grazie ad una miracolosa segnalazione e il corpo di Magno reperito intatto, un chiaro segno della sua santità e della splendida legittimazione per la costruzione di un nuovo convento benedettino. Questo venne aggiunto verso l’830/840.
Il culto di san Magno si trova principalmente nei conventi benedettini. Nella zona alpina lo si venera come patrono e santo ausiliatore contro topi, bruchi e la piaga dei maggiolini. Talvolta la leggenda di san Magno subentra a culti pre-cristiani di località considerate sacre, ad esempio il melo presso Schwangau / Waltenhofen oppure la cascatella del Lech a Lusalten, chiamata passo di Magnus.
Particolari proprietà miracolose venivano attribuite al bastone di San Magno. La benedizione con il “bastone di San Magnus”, contro i parassiti delle piante e degli ortaggi e contro gl’insetti nocivi, veniva spesso praticata dai monaci custodi del convento benedettino di Füssen. Questa pratica popolare venne abolita nel XVIII secolo e nel periodo della secolarizzazione dei beni ecclesiastici nel regno di Baviera, fu proibita da un decreto governativo (1804) che confiscò anche il bastone di San Magno. Esso venne comunque restituito nel 1822 ed ancor oggi il martedì di Pentecoste ed il 6 settembre, giorno della memoria liturgica del santo, a Füssen si svolge una processione nella quale viene portato anche il bastone del santo.
Dal XV secolo è spesso nominato come uno dei Santi Protettori (Nothelfer), forse grazie ai suoi presunti poteri contro le tempeste, gli insetti, i draghi e altri fenomeni. Esistono numerose chiese in suo onore, specialmente in Baviera e Svizzera, e un priorato benedettino a Colbitz in Sassonia, a lui intitolato nel 1010. La sua festa è celebrata il 6 settembre nelle diocesi di Augsburg, Bressanone, Chur.
Nell’arte sacra san Magno viene rappresentato con diversi attributi. Come abate di un convento benedettino egli indossa una cocolla, una croce pettorale ed un bastone pastorale. L’orso addomesticato rappresenta la sottomissione e l’asservimento all’uomo della pericolosa violenza della natura. Nel corso della Controriforma il drago, che secondo la leggenda san Magno sconfisse nella forra presso Roßhaupten, divenne il suo principale attributo, una rappresentazione della Chiesa tridentina contro il paganesimo e l’eresia.
FONTI: Il primo grande dizionario dei Santi di Alban Butler / http://it.wikipedia.org/wiki/Magno_di_F%C3%BCssen
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