vescovo (548) 7 settembre
La fonte più preziosa su questo santo è l’epitafio che il nipote Paolino, probabilmente suo successore come vescovo di Coira, fece mettere sulla sua tomba. Di questo epitafio è oggi conservato soltanto un frammento, a San Gallo. L’intera scritta però fu copiata da Aegidius Tschudinel 1536, quando era ancora completa, ed è oggi conservata nella biblioteca del monastero di San Gallo (cod. 609). In essa si trovano parole piene d’entusiasmo per l’attività di Valentiniano verso i più bisognosi e i carcerati.
Secondo il Proprium Curiense del 1646, il santo vescovo ingrandì la piccola cella e l’oratorio che erano stati eretti come residenza vescovile in onore di san Lucio in uno spazioso cenobio. Se questa notizia è vera, si tratterebbe della vecchia cappella di Santo Stefano a Coira, di cui sono stati scoperti resti nel 1851, e non della chiesa di San Lucio che fu costruita soltanto nel VIII secolo
FONTE: Enciclopedia dei Santi
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