sabato 14 settembre 2013

Il Santo Chiodo

(di Alessio Varisco)
S. croce4
La reliquia del Santo Chiodo di Milano è accennata per la prima volta durante un’orazione funebre pronunziata il 25 febbraio 395 da Sant’Ambrogio, allora vescovo di Milano.
[…]Sant’Ambrogio nella cattedrale milanese fa accenno per la prima volta della Reliquia del Santo Chiodo della Croce di Cristo e ne fa memoria all’imperatore Teodosio. Entrambi i Santi Chiodi vennero mandati a Costantino che li trasmise ai successori, fino ai tempi di Ambrogio. Diversi storici dell’epoca attestano le reliquie della Santa Croce e ne riferiscono -più o meno- con quasi le stesse parole impiegate da Ambrogio. […]
Secondo San Gregorio di Tours i Santi Chiodi furono in origine quattro, dei quali uno fu fissato al diadema imperiale, due vennero annessi al freno di Costantino, l’altro immerso nel mare per calmare una tempesta.
Delle vicende del Santo Chiodo dopo Sant’Ambrogio non ci è dato seguire, per la totale assenza di documenti. Il Morigia raccoglie la tradizione al riguardo -su documenti e relazioni andati completamente purtroppo perdute- ed afferma che uno dei santi santo chiodo MilanoChiodi è a Milano dai tempi di Ambrogio, il quale lo ebbe in dono da Teodosio e lo collocò nella cattedrale di Santa Tecla (dedicata in origine al Santissimo Salvatore). Certamente i primi elementi della tradizione -riportata dallo storico- non sarebbero supportati da documenti, la presenza “ab antiquo” del Santo Chiodo nella Basilica di Santa Tecla è invece massicciamente comprovata.
La più antica testimonianza del Santo Chiodo è risalente all’anno 1389, ed è contenuta nel Registro di previsione che raccoglie gli atti degli anni che vanno dall’anno 1389 al 1397. In tale registro si annota di una richiesta fatta dal vicario episcopale Paolo degli Azzoni e dai XII di previsione a Giangaleazzo Visconti perchè provveda a dichiarare le festività della Madonna della Neve -festa che si celebra il 5 agosto(n.d.r. data in cui si celebra anche la nascita di Maria SS secondo quanto ha rivelato ai veggenti di Medjugorje) e doverosa in quanto era dedicato un altare in Santa Tecla- e San Gallo, titolare di un altare in Santa Maria Maggiore di cui si rende onore il 16 ottobre. Inoltre si stabilisce che in tali feste le oblazioni fossero distinte da parte del comune –e destinate soprattutto in Santa Tecla, meritevole di uno speciale al riguardo in quanto cattedrale metropolitana- e perchè vi è riposto “ab antiquo” uno dei chiodi con cui fu crocifisso il Salvatore. […] Dallo stesso documento si evince che il reliquiario in cui era custodito il Santo Chiodo aveva forma di Croce. […]
S. croce5Nei secoli parve quasi spegnersi la devozione verso la Sacra Reliquia finché San Carlo Borromeo-durante la peste del 1576- fece ripristinare sull’esempio di altri santi vescovi, in particolare in segno di ossequio verso il Santo patrono, iniziatore della Liturgia Ambrosiana. L’arcivescovo Borromeo istituì pubbliche processioni con le reliquie ed altre pubbliche preghiere.
Il SANTO CHIODO esposto alle preghiere dei fedeli nella basilica di San Vittore a Varese insieme alla croce astile portata in processione da San Carlo a Milano durante la peste del 1576 (questa reliquia normalmente è custodita nella volta della navata centrale del Duomo di Milano dove viene mostrata inserita in una croce dorata nella festa del crocifisso ogni prima settimana di settembre)

Il video del rito a Milano

http://www.youtube.com/watch?v=-zSTcRXmtmU
Sabato 6 ottobre 1576, nella terza delle processioni da lui personalmente celebrate, portò appunto il Santo Chiodo, recandolo a San Celso e da qui ritornando in Duomo, ove espose sull’altare la preziosa reliquia, ordinando una “stazione” di quaranta ore, con predica ad ogni ora sui misteri della passione, e disponendo dei turni di adorazione con avvicendamento di fedeli in modo che la preghiera fosse ininterrotta. San Carlo aveva fatto appositamente costruire una croce di legno per portare il Santo Chiodo in processione, che oggi si trova nella chiesa parrocchiale di Trezzo d’Adda. San Carlo attribuì l’attenuazione dell’epidemia alla processione del Santo Chiodo -che si ebbe in seguito-. […]
Nel 1969 venne sospeso il rito del Santo Chiodo in seguito al manifestarsi dell’instabilità S. croce6della situazione statica dei piloni del tiburio e ai conseguenti interventi di restauro. Dopo aver provveduto al recupero del Santo Chiodo nel 1982 con mezzi di fortuna, se ne ricominciò l’ostensione in Duomo durante la Settimana Santa. Inoltre il culto della Santa Reliquia si scelse di venerarlo anche nella festività dell’Esaltazione della Santa Croce. […]
Il Cardinal Martini volle ripristinare l’esemplare devozione del Santo Chiodo imitando il gesto del suo predecessore San Carlo che portò l’alimento per il suo prolifico ed infaticabile apostolato. […]
Nel corso dei Vespri dell’Esaltazione della Santa Croce si colloca il rito della Nivola col quale si preleva la reliquia del Santo Chiodo dal culmine dell’ abside del Duomo di Milano. La cerimonia, normalmente presieduta dall’Arcivescovo, quest’anno invece lo è stata dall’Arciprete del Duomo mons. Manganini perchè il nuovo Arcivescovo, card. Scola, non ha ancora fatto l’ingresso ufficiale in Diocesi.
Fontehttp://www.duepassinelmistero.com/Chiodo.htm

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