La prima apparizione di San Michele è detta del “Toro” e risale al 490 d.C. Elvio Emanuele, un ricco possidente di Siponto, smarrì un toro e dopo non poca fatica lo ritrovò in una grotta dove egli stesso non riusciva ad entrare, ne a far uscire l’animale, tanto che preso da un attacco d’ira gli scagliò contro una freccia che miracolosamente tornò indietro e lo colpì ad una gamba. Con il passare del tempo sono sorte diverse versioni, c’è chi dice che fosse a cavallo e semplicemente cadde a terra accorgendosi di avere davanti a se l’Arcangelo. Comunque, quale sia la storia, nei dettagli, ne parlò con il vescovo che gli dette tre giorni di preghiera fino a che egli stesso non ebbe un apparizione in sogno dell’arcangelo che gli diceva:
“Io sono l’Arcangelo Michele, e sono sempre alla presenza di Dio. La grotta è a me sacra ed Io l’ho scelta. Non ci sarà più spargimento di sangue di animali. Dove si apre la roccia il peccato dell’uomo potrebbe essere perdonato. Ciò che è stato richiesto in preghiera sarà concesso. Perciò risalite la montagna e consacrate la grotta al culto cristiano.”
Il Vescovo decise di fare una processione fin sul monte ma non trovarono la grotta.
La seconda apparizione è detta della “Vittoria” e avviene due anni dopo, nel 492 d.C., a Siponto dove
un popolo di barbari aveva assediato la città. Il vescovo riuscì ad
ottenere tre giorni di tregue e in questi cominciò a pregare insieme a
tutta la popolazione l’intercessione dell’Arcangelo che prontamente
apparendo al vescovo, promise il suo aiuto. Il giorno dopo un violento temporale accompagnato da tempeste di sabbia e grandine, si abbattè sulle truppe nemiche, che in preda al terrore scapparono. E di nuovo si fece una processione.
La terza apparizione è detta della “Meditazione” in quanto è la prima che “lascia un segno tangibile” della presenza di San Michele Arcangelo. Il Vescovo riconoscente a San Michele Arcangelo per il precedente salvataggio ottenne da Papa Gelasio I il permesso di poter consacrare la grotta in cui San Michele era apparso. Ma San Michele Arcangelo riapparve al vescovo in sogno con questo messaggio:“Non è necessario che voi mi dedichiate questa chiesa che Io stesso ho consacrato con la mia presenza. Entra e con il mio aiuto innalza preghiere e celebra il Sacrificio. Io Ti mostrerò come Io stesso ho consacrato questo luogo. “
Viene dunque indetta una nuovo processione nella quale due aquile con le ali spiegate coprono il capo dei vescovi riuniti dai raggi del sole. Quando poi giungono alla grotta trovano un altare già pronto con una croce su. Come se non bastasse all’entrata della grotta vi era l’impronta del piede di un bambino. Questo era decisamente il segno che aspettavano.
Apparve anche a Papa Gregorio Magno (590-604) in sogno sopra la mole Adriana,nell’atto di rinfoderare la spada, annunciando così la fine della terribile peste che infestava Roma. Poichè la pestilenza finì veramente, Papa Gregorio Magno cambiò il nome del mausoleo di Adriano in Castel Sant’Angelo, nome che è giunto fino ai giorni nostri.
La quarta apparizione avvenuta sul Gargano risale al 1656 d.C.. Il Vescovo Alfonzo Puccinelli, ordinò giornate di preghiere e di digiuno per invocare l’aiuto di San Michele Arcangelo, contro l’epidemia di peste arrivando a lasciare nelle mani della statua di San Michele una supplica scritta a nome di tutta la popolazione locale. Il Vescovo sentì come un terremoto e poi San Michele gli apparve avvolto in una luce fatta da tutti i colori dell’arcobaleno e gli disse:
“Io sono l’Arcangelo Michele Chiunque utilizzi la pietra di questa grotta sarà guarito dalla peste. Benedici le pietre e scolpiscivi il segno della Croce e le iniziali del mio nome.”
Il vescovo fece come San Michele Arcangelo gli aveva detto e ben presto tutta l’area fu liberata dalla peste.
Anche il rettore del santuario san Michele sul Monte Faito afferma che l’Arcangelo apparve al Vescovo di Stabia e a Sant’Antonio Abate nel VI secolo. Mentre l’Imperatore Marciano particolarmente devoto a San Michele al quale si affidava per ogni malessere finì gravemente malato. Pur non volendo esser curato da mani d’uomo si vide obbligato dal dottore ad accettare alcuni medicamenti. Quando gli apparve l’Arcangelo spiegò che non era stato per sua volontà e perdonato gli impose un segno di croce sulla fronte guarendolo, mentre il medico venne colpito da pustole in bocca, che rendevano il suo caso molto grave. Potato nella chiesa di San Michele e unto con l’olio della lampada con l’immagine del santo, guarì.
S. Eudocia morì martire il 1° marzo dell’anno 114, sotto il Regno dell’Imperatore Traiano. Donna dai molti vizi venne convertita per opera del Monaco S. Germano che le impose un ritiro di preghiera e digiuno di sette giorni prima di ottenere il battesimo. Ella arrivò allo stremo delle forze prima di vedere innanzi a se una luce abbagliante, e un giovane vestito di bianco dall’aria
serena, che la innalza fino al cielo, dove le parve di vedere una folla
di persone vestite come lui, che le annunciavano felici che avrebbe
preso parte alla loro gioia. Ma allo stesso tempo un mostro orribile che si dimenava con urli orrendi, si trattava del demonio, infuriato per la sua redenzione.
Apparve anche in Spagna durante l’invasione dei mori ad
un condottiero della città di Gonni per farsi suo protettore. Mentre il
Monte della Verna è rimasto celebre per le apparizioni di S. Michele a S. Francesco d’Assisi il
quale si domandava se veramente quelle immense fenditure che si
vedevano fossero avvenute nella morte del Redentore, apparendogli S. Michele di cui era devotissimo, venne assicurato che era vero quello che per tradizione si diceva. E fu proprio san Michele a segnarlo con le Stimmate.
Ma anche in Messico si fece conoscere. In un piccolo villaggio, vicino alla località che si chiama S. Maria della Natività, quattro leghe circa discosto dalla città degli Angeli, vi era un indiano,
chiamato Diego Lazzero un giorno in processione gli apparve l’Arcangelo
e gli indicò una fonte, ma egli non disse nulla per vergogna. Passato
qualche tempo s’ammalò gravemente e ormai in fin di vita aspettavano
solo la sua morte, quando nella stanza apparve un bagliore tale da
spaventarli. Quando fattisi coraggio rientrano Diego era guarito e
mostrò loro la fonte prodigiosa, che a detta dell’Arcangelo avrebbe dato
modo a molti di convertirsi e di far piovere grazie.Queste ovviamente sono solo alcune delle apparizioni che l’Arcangelo san Michele ha fatto nel mondo, anche la Francia vanta le sue e così pure il Portogallo, Austria, Svezia, Polonia e Ungheria e tanti altri luoghi in tutta Italia. Affidiamoci dunque alla sua potente protezione e intercessione!
Fonti: http://www.abbazie.com/sanmichelearcangelo/apparizioni_it.html /http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/appaarizioni%20di%20san%20michele%20arcangelo.htm
Nessun commento:
Posta un commento