“Lo
Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con
l’unzione, mi ha mandato per annunziare ai poveri il lieto messaggio, e a
risanare chi ha il cuore affranto.”
PREGHIERA DEL MATTINO
PRIMA LETTURA
Dal libro del profeta Aggèo
L’anno secondo del re Dario, il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggèo fu rivolta questa parola del Signore: «Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi? Ora, coraggio, Zorobabele – oracolo del Signore –, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese – oracolo del Signore – e al lavoro, perché io sono con voi – oracolo del Signore degli eserciti –, secondo la parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall’Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete. Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti. La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace». Oracolo del Signore degli eserciti.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.42
RIT: Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio.
Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall’uomo perfido e perverso. RIT
RIT: Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio.
Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall’uomo perfido e perverso. RIT
Tu sei il Dio della mia difesa: perché mi respingi? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico? RIT
Manda la tua luce e la tua verità: siano esse a guidarmi, mi conducano alla tua santa montagna, alla tua dimora. RIT
Verrò all’altare di Dio, a Dio, mia gioiosa esultanza. A te canterò sulla cetra, Dio, Dio mio. RIT
CANTO AL VANGELO
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Chi è Gesù?
Ora è lo stesso Gesù che vuol provocare la
reazione sulla sua persona; Egli non è interessato a verificare la sua
“fama popolare”, come oggi diremmo. Gesù si rivolge personalmente ai
suoi discepoli. In questo atteggiamento, Gesù dimostra un doppio
intento. Per prima cosa, Egli è interessato a tutti, come comunità, ed
ad ognuno in particolare. La folla, per Gesù, non è mai anonima; anche la folla più numerosa è sempre formata da persone.
La folla è viva perché unisce tanti uomini e donne, che portano ognuno
il suo bagaglio della propria vita, della propria storia. Gesù è attento a tutti
ed ad ognuno. Egli vuole suscitare la fede in tutta la sua comunità di
discepoli ed anche in ognuno di loro individualmente. Gesù vuol far
capire ai suoi discepoli una cosa molto importante e, per essere
afferrata nel cuore di ognuno, deve contenere un messaggio personale.
Vuol dire a tutti, indistintamente, che l’incontro con Lui deve essere
vissuto sempre nella fede per la vera conversione di cuore. Non si può
essere discepoli di Gesù senza prescindere dalla fede; una fede da
vivere e da far maturate nella vita. Analizziamo, allora il dialogo tra
Pietro e Gesù, letto alla luce della fede. Pietro parla certamente a
nome della comunità ed esprime quindi la fede che stava nascendo nella
stessa comunità dei discepoli. Pietro parla però anche a livello
personale e instaura con Gesù un dialogo personalissimo e molto stretto.
Gesù allora completa la risposta di Pietro, annunciando la sua morte e
la sua resurrezione. Gesù accoglie la fede che ha dimostrato Pietro ma
vuole subito che questa sia incarnata nella vita. La fede in Gesù non
è un trattato ma è la fede in una persona; è una fede che vive respira
dei sentimenti dello stesso Gesù. Chiediamo, oggi a Gesù questa fede
vera ed autentica che sia vissuta con coerenza nella nostra vita.
(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
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