martedì 2 dicembre 2014

MADONNA DI LOIGNY

MADONNA DI LOIGNY

 Loigny (Francia) – 2 dicembre 1870
statua1Il generale Louis-Gaston de Sonis, comandante degli zuavi pontifici, era un fervente devoto al culto di Maria SS. Venne ferito gravemente nella battaglia del 2 dicembre, nello stesso luogo in cui, nel 1429, Giovanna d’Arco mise gli Inglesi in fuga. Mentre il generale languiva tra le forti sofferenze gli apparve la Santa Vergine Maria per consolarlo. 
Il Battaglione degli zuavi pontifici fu creato il 1º gennaio 1861 sul modello dei corpi di Zuavi dell’esercito francese. Il corpo fu costituito da volontari, in maggioranza francesi, belgi e olandesi, venuti a difendere lo Stato pontificio minacciato dal desiderio del nuovo Regno d’Italia di completare l’unione nazionale con Roma facendola capitale del regno. La sua storia si identifica con l’ultimo decennio di vita dello Stato della Chiesa (1860-1870). Il reggimento fu licenziato il 21 settembre 1870, dopo la presa di Roma.
La notte del 1 ° dicembre 1870, agli zuavi fu ordinato di passare Patay, dove Giovanna d’Arco aveva riportato una famosa vittoria contro gli inglesi.  Al generale Louis-Gaston de Sonis fu chiesto, da parte del colonnello Athanase de Charette, che non aveva la propria bandiera di prestargli quella degli zuavi.
bandiera
La bandiera del Sacro Cuore, degli zuavi pontifici, era stata messa una notte prima della battaglia del 2 dicembre 1870 sulla tomba di San Martino di Tours.
Lo stendardo in questione gli era stato regalato in settembre dalle monache benedettine di Paray-le-Monial proprio quando il reggimento degli zuavi pontifici dopo il licenziamento, e conteneva l’immagine del Sacro Cuore coronato, dal motto, “ Coeur Sacré de Jésus, Espoir et Salut de la France.” (Sacro Cuore di Gesù speranza e salvezza della Francia). Fu dunque questa la bandiera che avrebbe portato i soldati in battaglia, dando loro coraggio.
Il 2 di dicembre il generale Sonis arrivò a Loigny e cercò di risvegliare gli animi dei soldati ricordando la valorosa vittoria di Giovanna D’Arco, ma una parte dell’esercito lo abbandonò. Si rivolse così al colonnello Charette in tono evangelico: “Anche voi colonnello volete abbandonarmi come hanno fatto questi?“No, no!” Rispose lo Zuavo, “Viva Pio IX! Viva la Francia.”
Battaglia di Loigny
Battaglia di Loigny. Dipinto da Charles Castellani
Al grido del loro colonnello tutti gli uomini rimasti fecero eco per tutta quella lunga e sanguinosa giornata. Al mattino, si erano tutti confessati e avevano ricevuto tutti l’assoluzione. Alle 03.00 del mattino, Sonis guidò il 1 ° Battaglione del zuavi al grido: “Amici miei, due reggimenti sono appena scappati! Ora è il momento per voi di dimostrare a questi vigliacchi come combattono gli uomini coraggiosi; un evviva per gli zuavi!
La fanteria tedesca e l’artiglieria erano posizionate nei boschi adiacenti attraverso i quali dovettero passare per arrivare a Loigny. Iniziò dunque la battaglia, ma il fuoco nemico era troppo forte, quindi venne ordinato dal generale Charette di passare alle baionette e assaltare i boschi. Con Sonis, Charette, ed i loro alti ufficiali in testa a cavallo, gli zuavi acquistarono terreno passando attraverso una tempesta di proiettili riuscirono a circondare il nemico. Il generale Sonis fu ferito ad una coscia, e Charette cadde sotto il colpo di due proiettili. Il capitano Montcuit, che aveva perso un braccio a Castelfidardo, fu anch’egli ferito. Uno dei partecipanti, il sergente Wibaux, scrisse della battaglia pochi giorni dopo: “…è impossibile spiegare a parole, fu un vero e proprio macello; gli Zuavi letteralmente sfiniti, venivano battuti come il burro.”
I boschi furono liberati dai nemici e centinaia di tedeschi furono fatti prigionieri. Ma la battaglia non era ancora finita. La Fanteria di Sonis si rifiutò di aiutare gli zuavi e la sua artiglieria era ormai priva di munizioni, quindi furono costretti a ritirarsi e di nuovo i tedeschi avanzavano con la loro artiglieria e le armi automatiche. Non cessò il fuoco fin quando la terra non fu letteralmente coperta di morti. Solo 3 su 14 ufficiali fecero ritorno al campo quella sera.
Louis-Gaston_de_Sonis
Ritratto del generale francese Louis-Gaston de Sonis (1825-1887), che perse una gamba durante questa guerra.
Tre portabandiera vennero uccisi in successione, e la quarta fu restituita da alcuni feriti: era la bandiera del Sacro Cuore. Di 300 zuavi del battaglione, 218 erano stati uccisi. Eppure il resto del battaglione formato dai pochi uomini che non lo avevano abbandonato vinsero il giorno seguente. Ma fu qui che accadde un fatto prodigioso.
La Vergine Maria apparve sul campo di battaglia ai feriti del generale Sonis, assicurandogli che non tutto era perduto e che la Francia avrebbe festeggiato i sopravvissuti. Solo gli zuavi e pochissime altre unità avevano mantenuto l’ordine e la disciplina, la maggior parte era scappata. Il resto del 17 ° Corpo si ritirò a Poitiers. Quando gli zuavi sopravvissuti raggiunsero questo rifugio, furono accolti in delirio dalla popolazione. Profondamente addolorato per la situazione dei suoi ex paladini, Pio IX inviò un messaggio per loro:
Dite a Charette e ai suoi eroici figli, il più rapidamente possibile, che i miei desideri, le mie preghiere e i miei ricordi li seguono costantemente ovunque vadano; che così come loro sono stati accanto a me sempre presenti, così io ora sono vicino a loro in cuore ed anima, supplicando costantemente Dio di ogni misericordia, che protegga e salvi loro e il loro infelice paese, che li benedico in modo completo e speciale oggi in Suo nome e con tutto il mio cuore.
Fonti: http://www.unpodituttopertutti.it/index_file/apparizionimariane16.htm; http://nobility.org/2011/12/01/gaston-de-sonis/ http://it.wikipedia.org/wiki/Zuavi_pontifici

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